Giochi fatti? Non proprio. Anche perché, in casa Lega, ci sono salviniani che, strano ma vero, sentono l’Europa come fosse casa loro. Quattro anni dopo la sorpresa che, col senno di poi, era tutt’altro che una bizzarria, bensì l’embrione di ciò che sarebbe accaduto, Antonio Mazzeo da Maletto in Bruxelles ci crede ancora. Uno dei primi leghisti di Sicilia lavora da settimane per rientrare fra gli otto nomi per l’Europarlamento che la nuova Lega proporrà nella circoscrizione insulare. «Si, ho chiesto la candidatura – conferma a MeridioNews il diretto interessato – ma se non dovesse arrivare non sarà un problema, alla fine decide lui». Cioè il leader Matteo Salvini, le cui conclusioni dovrebbero essere tratte entro i primi giorni della prossima settimana.
Fin qui, comunque, parrebbero aspirazioni o poco più. Se non fosse che l’ex candidato alle Europee del 2014 – oltre 14mila preferenze quando la Lega aveva ancora il Nord nel simbolo – pare esser diventato la nuova proiezione delle smanie di un partito in frenetica crescita. A dispetto delle ombre per via di quella parentela che ad ogni consultazione viene riesumata dagli archivi.
L’opa di Mazzeo tuttavia, variabili comprese, pesa. E plana su uno scenario che sembrava definito. Accanto a Salvini, candidato in tutta Italia, e a un candidato dalla Sardegna, le nomination maschili per l’Italia insulare sono state finora attribuite all’ex grillino Igor Gelarda, luogotenente alla ribalta in Sicilia occidentale, e all’assessore a Catania Fabio Cantarella. Plana, Mazzeo, all’attenzione del commissario regionale del partito, Stefano Candiani – colui che una parola sulla lista potrà spenderla direttamente al tavolo con Salvini e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti – accompagnato da un documento che certifica l’esistenza di una faglia nella Lega etnea. Lo firmano i presidenti di circolo del Catanese, mossi da una preoccupazione: «Scongiurare l’incoronazione a candidato di chi non ha dimostrato di avere quel carisma necessario e la giusta dose di inclusività» alla guida del partito.
Parole che suonano tanto simili a quelle che Mazzeo affida a MeridioNews: «Io sono per la politica di una volta, quella che stava in mezzo alla gente. Siamo troppo abituati a gente calata dall’alto che poi ha tradito il territorio, io spero che si dia spazio alla base». E considerato che il leader non si discute, e che lo stesso vale per i posti per Sardegna e Sicilia ovest, il due più due mette nel mirino l’assessore Cantarella. Balzato sulla cresta dell’onda un anno fa, con l’accordo per il suo ingresso in giunta a Catania. Eppure, da qualche tempo, in crisi di popolarità proprio fra la cosiddetta base dei circoli locali in via di proliferazione. «Mi rimetto alle decisioni di Salvini – commenta l’assessore a MeridioNews, senza troppo entusiasmo – del resto è legittimo che ognuno si proponga e nessuno può dire ad oggi di essere candidato».
Non può dirlo neppure Tina Cancelliere, altra aspirante candidata all’Europarlamento dal Catanese. Da Adrano, nello specifico, dove ha scalzato un veterano come l’ex deputato Ars ed ex sindaco Fabio Mancuso – centrista che aveva provato a sposare la Lega – prendendosi simbolo e guida del neonato circolo locale. Lei non conferma né smentisce, ma a Roma ci sarebbe un dossier con curriculum e l’ambiziosa richiesta di un posto in lista. «Sì, stiamo lavorando bene nel nostro territorio, ma sulle indiscrezioni non posso rispondere», taglia corto. Decide Salvini.
Riceviamo e pubblichiamo da Antonio Mazzeo:
Volevo precisare che la mia richiesta di candidatura è nata sulla scorta degli anni di militanza trascorsi nel partito e sotto la spinta di alcuni amici, ma nulla riguarda i circoli, che ovviamente e giustamente restano neutrali.
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