La Sicilia ha finalmente una legge che affronta l’endometriosi e prova a rendere più semplice la vita delle tante donne che ne sono colpite. È stato approvato oggi pomeriggio dall’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge presentato dal capogruppo di Italia Viva, Nicola D’Agostino.
«È un giorno importante per le donne e storico per chi soffre di endometriosi – sottolinea il deputato catanese – Una malattia terribile e vigliacca che affligge e compromette la qualità della vita di centinaia di migliaia di siciliane che non hanno, fino ad oggi, potuto curarsi con dignità ed efficacia nella nostra Regione. All’Ars abbiamo approvato oggi una legge che affronta con decisione il problema».
Tecnicamente l‘endometriosi è «un accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero. Solitamente le cellule endometriali dovrebbero trovarsi all’interno di esso. Questa anomalia determina nel corpo infiammazione cronica dannosa per l’apparato femminile, che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze intestinali». Una malattia invalidante seppure invisibile. Almeno da fuori. Perché in realtà le conseguenze per la quotidianità delle donne – ne soffre una su dieci e in Italia sono circa tre milioni – sono tante a causa dei dolori: assenza da lavoro, limitazione della vita sociale, sofferenze anche psicologiche.
All’Ars erano stati presentati due ddl, uno a firma D’Agostino e l’altro di Luisa Lantieri, sostanzialmente molto simili. All’esame dell’aula è rimasto solo quello del deputato di Italia Viva che prevede l’individuazione di due Centri regionali di riferimento: all’ospedale Civico di Palermo e al Garibaldi di Catania dove attivare un pool diversificato di medici (non solo ginecologi, ma anche chirurghi, urologi, gastroenterologi, radiologi, infermieri, fisiatri, medici terapisti del dolore, fisioterapisti, psicologi e nutrizionisti) e dove far confluire i dati da tutte le Asp. L’obiettivo è un modello di assistenza specializzato e multidisciplinare.
I due centri di Palermo e Catania dovranno anche coordinare la rete delle ginecologie di tutta l’Isola. E ancora verrà creato un Osservatorio regionale composto da specialisti e un registro regionale, in modo da sollecitare la Regione e pianificare azioni di informazione e prevenzione. Infine viene istituita la giornata di sensibilizzazione, che ogni anno sarà il 9 marzo.
«Ringrazio il Parlamento – sottolinea D’Agostino – per la grande partecipazione al voto ed il governo per la condivisione dell’iniziativa. Le attese della nostra comunità sono tante, sono certo non mancherà la buona volontà che garantirà alla legge oggi approvata di produrre gli effetti sperati: migliori cure e minori viaggi fuori dalla regione». Adesso resta alta l’attenzione delle associazioni sul passaggio dalla teoria alla pratica, in cui avrà un ruolo determinante l’assessorato regionale alla Salute.
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