Email Britain: il primo archivio mondiale di posta elettronica

Sono le indiscusse protagoniste della comunicazione a partire dal nuovo millennio, anzi, forse da qualche anno prima. Sono uno strumento ormai necessario a tutte le categorie possibili di lavoratori. Sono il mezzo per eccellenza della società che si evolve e che entra in contatto senza limiti di spazio. Stiamo parlando, ovviamente, delle e-mail e del loro monopolio sulla comunicazione moderna.

 

Chi non possiede almeno una casella mail – se non più di una -, oggi? Saranno, davvero, in pochissimi. A partire dai giovanissimi fino ai più anziani, ormai, tutti comunicano tramite questo mezzo che risulta essere così immediato, semplice ed efficace da spazzare via, in maniera definitiva, il macchinoso, anche se romantico, esercizio dello scrivere ed inviare una lettera e, in alcuni casi pure quello del telefono. E succede che il suo utilizzo da esclusivamente personale, è diventato con gli anni una vera e propria consuetudine anche in ambito lavorativo laddove si consumano accordi, adesioni, appuntamenti e quant’altro.

 

Il passato, dunque, non potrà più riferire di se con la carta, perché la comunicazione telematica sarà sempre più presente nelle vite di ognuno di noi. Come si potrà raccontare, così, l’universo di messaggi, informazioni, linguaggi, slang, emoticon, costumi che segnano il nostro tempo?

Ci hanno pensato quelli della British Library, la biblioteca nazionale del Regno Unito – primato mondiale con 150 milioni di documenti con altri 3 milioni che si vanno ad aggiungere ogni anno – che ha deciso di creare il primo archivio di e-mail sul pianeta.

 

I messaggi elettronici saranno divisi in 6 categorie: amore, umorismo, proteste, notizie, gaffes e spam e parteciperanno a formare il “Email Britain”: una sorta di “Gran Bretagna oggi”, uno specchio dei tempi moderni e dall’inglesità d’oggi. La British Library, in collaborazione con la Microsoft, fornirà un indirizzo di posta al quale chiunque potrà mandare le mail che ritiene interessanti per la causa. Dalla BL assicurano che solo nelle prime 24 ore sono già arrivati più di 1000 messaggi e che, per centrare il traguardo prefissato di 1 milione, basterà solo qualche settimana.

 

A questo punto non ci resta che seguire l’esempio degli inglesi promuovendo un’iniziativa simile anche in Italia.

Riccardo Marra

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