UNA DOMANDA EMERGE CON FORZA: CHI E’ CHE PROTEGGE QTESO ENTE E CHI CI STA DIETRO?
Al centro di verifiche e procedimenti di varia natura, continuano a sorprendere le scelte in tema di personale dipendente dellEfal provinciale di Messina. Questa volta, lente di formazione legato al Movimento cristiano lavoratori (Mcl) ed oggetto di un procedimento di revoca dellaccreditamento e destinatario di un finanziamento di oltre un milioni di euro senza aver mai avviato le attività formative di cui al Piano giovani, ha pensato bene di attivare le procedure di licenziamento dei propri dipendenti, ex sportellisti. Ovviamente, in barba alle disposizioni normative di settore, al Contratto collettivo di lavoro ed agli accordi in vigore.
Ed è con nonchalance, infatti, che ha trasmesso, il 7 maggio scorso, allindirizzo delle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale di lavoro la comunicazione di avvio delle procedure di cui agli articoli 4, 5 e 24 della legge n.223 del 23 luglio 1991. In una parola, licenziamento definitivo e la fuoriuscita dal settore per i dipendenti, già impegnati nel progetto Spartacus e rientrati il 23 aprile scorso per cessazione dellaspettativa non retribuita. Istituto contrattuale concesso a seguito dellaccordo di sistema sottoscritto il 26 settembre 2013.
Ciò che stupisce è che lEfal provinciale di Messina avrebbe manifestato lintendimento di licenziare il proprio personale ex sportellista mentre lassessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, e la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale tutto-fare del dipartimento Formazione professionale con linterim al Lavoro, hanno dichiarato in diverse occasioni – ed in ultimo, ieri in Commissione Cultura e Lavoro allArs – che tutti i circa 1800 operatori ex Spartacus saranno garantiti ed assunti a partire, presumibilmente, da giugno 2014.
Non basta. Il Governo regionale si è impegnato, di fronte allindiscussa malaiura sulla mancata proroga e sul mancato avvio al lavoro per il 5 maggio degli interessati per i noti ritardi organizzativi dellAmministrazione regionale, a porre in Cassa integrazione guadagni in deroga lintera platea dei lavoratori.
Tutto questo per lEfal provinciale di Messina non conta. Come non conta quanto finora accaduto intorno alla sua gestione amministrativa e contabile. E’ come se lente formativo messinese si muova e operi in unaltra Repubblica e con regole diverse.
Per lEfal provinciale di Messina sarebbe, quindi, carta straccia lAccordo comune per scongiurare i licenziamenti in massa del personale dei Servizi formativi. Accordo sottoscritto lo scorso 18 aprile tra le associazioni degli enti formativi Forma Sicilia e Cenfop ed i sindacati sulla transitorietà congiunturale del personale ex Spartacus e finalizzato ad individuare e condividere linee di intervento per accompagnare gli operatori interessati alla saldatura tra il progetto Spartacus e gli interventi a valere della Garanzia Giovani.
L’ente messinese aderisce a Forma Sicilia, eppure se ne infischia: perché? E poi disattendendo quanto indicato nel citato Accordo comune lEfal potrebbe essere oggetto di espulsione dallassociazione datoriale Forma.
Per la verità lEfal, provinciale di Messina non sarebbe nuovo a colpi di testa. Ricordiamo infatti che LEfal è un ente che ha subito lavvio del procedimento di revoca dellaccreditamento nellaprile del 2013. Posizione successivamente aggravata da una diffida accertativa dellispettorato provinciale di Messina che ha contestato oltre cinquecento milioni di euro per stipendi non pagati. Ancora: lente continua a dichiararsi in regola e dallassessorato non pervengono segnali di chiarezza sulla vicenda.
Come peraltro abbiamo già riferito in altro articolo, nel dicembre del 2013 lEnte vocato allMcl ha ottenuto, incredibilmente, un finanziamento da parte della Regione siciliana di oltre un milione di euro. Proprio così, lEfal, pur in una condizione debitoria disastrosa sia verso i dipendenti, sia verso i fornitori, come dimostrato dalla diffida accertativa ha ottenuto soldi dalla Regione! Con laggravio di una situazione non proprio chiara nei confronti dellInps emersa in ordine allutilizzo della Cassa integrazione guadagni in deroga.
Pare che dalle indagini condotte dagli uffici dellInps di Messina sarebbero emerse ore libere presso lo sportello dellente. Ore mai coperte e, dallaltro lato, i dipendenti sarebbero stati posti in Cigd dallente. Cosi come ci sarebbero molte denunce presso lUfficio provinciale del Lavoro, lispettorato e lassessorato dal 2010 fino ad oggi, anche sulla Cigs dellanno 2011. In tanti continuano a chiedersi come mai tanto silenzio e soprattutto ci chiediamo cosa succeda in questi uffici. Forse a Messina l’unico personaggio da colpire è l’onorevole Francantonio Genovese, mentre altri sarebbero ‘allineati e coperti’?
Risulterebbe anche che il dipartimento regionale al Lavoro, oltre a quello della Formazione professionale, entrambi coordinati dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, abbia ricevuto relazioni dallispettorato, denunce dei lavoratori, molti dei quali si sono presentati presso lUfficio provinciale del Lavoro di Messina. Di tutto questo la dottoressa Corsello dovrebbe esserne al corrente. Sarebbe grave il contrario. Cè anche un autonomo filone di accertamento, pare su un presunto uso distorto delle integrazione extra budget per via di assunzioni effettuate successivamente al trentuno dicembre 2008. Tutto però tace. Chissà perché…
Il prossimo 13 maggio lente di ritroverà con i sindacati per lesame congiunto delle cause di crisi aziendale e lavvio delle procedure di Cig in deroga. Sarà interessante conoscere quali cause di crisi lEfal esporrà e se giustificherà alle organizzazioni sindacali il motivo per il quale, pur destinatario di un finanziamento di un milione di euro, non ha ancora avviato, a maggio 2014, le attività formative della seconda annualità dellAvviso 20/2011 finanziata con il Piano giovani.
Così come sarà interessante sapere come mai la proprietà dellente nei mesi scorsi – precedenti allottenimento del finanziamento – non abbia dichiarato alcuna eccedenza di personale, pur in presenza del taglio del dieci per cento al finanziamento deciso dal Governo regionale. Tutti elementi che dovrebbero emergere dallincontro sindacale per laccesso allammortizzatore sociale. Strumento per il quale, come riferito, vi sarebbero in corso, per gli anni pregressi, degli accertamenti.
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