Emergenza manutenzioni nelle case popolari Notarbartolo: «Rischio di contenziosi»

Il 60 per cento dei 2400 immobili popolari del Comune di Catania sono occupati abusivamente, «e un’alta percentuale di inquilini non in regola con i pagamenti».  Lo affermano, in una interpellanza urgente rivolta al sindaco di Catania Enzo Bianco i consiglieri Niccolò Notarbartolo (PD), primo firmatario, insieme a Ersilia Saverino (Megafono), Sebastiano Arcidiacono e Giuseppe Catalano (Articolo 4). «Gli sfratti per morosità nel solo primo semestre del 2013 sono cresciuti del 62 per cento rispetto all’anno precedente – scrivano i consiglieri – una situazione che ci mette in testa all’emergenza abitativa nel Meridione», affermano i firmatari dell’interpellanza.

Accanto agli alloggi occupati da non aventi diritto «e nessun ulteriore alloggio al momento disponibile per l’assegnazione», per i consiglieri si pone con urgenza anche il problema delle manutenzioni negli stessi locali. «Per tutti gli immobili, che hanno in media trent’anni e nell’80 per cento die casi non sono in regola con le normative antisismiche – spiega Notarbartolo – Si pone il problema dell’obsolescenza e delle manutenzioni di cui è responsabile il Comune di Catania, che al momento utilizza a questo scopo solo il residuo dei fondi stanziati nel 2010. E in bilancio non è previsto una voce ulteriore per questo», afferma il consigliere. Un problema ulteriormente aggravato dalla procedura di licenziamento partita proprio in questi giorni contro il dirigente ad interim del settore manutenzioni Orazio Palmeri, titolare della direzione Patrimonio del Comune di Catania, e diretto responsabile degli immobili comunali. Secondo quanto riportato dal quotidiano Live Sicilia Catania, «Palmeri avrebbe venti giorni di tempo per discolparsi e mantenere il posto». L’ingegnere sarebbe coinvolto nella vicenda legata alla Puntese Diesel service srl, che ha già portato al licenziamento nello scorso ottobre della dirigente del settore Ecologia Annamaria Li Destri.

Secondo Notarbartolo, l’attuale situazione di stallo potrebbe portare «molti ricorsi presentati dagli inquilini di case ormai riscattate negli stessi condomini, che si ritrovano a subiscono i danni delle mancate manutenzioni negli altri alloggi ancora di proprietà comunale». A soffrire maggiormente della situazione, i pensionati con reddito inferiore ai mille euro che, come si sottolinea nell’interpellanza, «secondo una recente inchiesta dell’Ires Cgil, sono costretti a destinare il 40% del loro reddito per sostenere i costi della casa». Tra le soluzioni individuate dal consigliere Notarbartolo, c’è quindi prioritariamente quella relativa al «ripristino della situazione di legalità». «Il bando sul Social housing potrebbe contribuire al miglioramento della situazione – continua il consigliere – Ma non è certo sufficiente», conclude Notarbartolo.

Leandro Perrotta

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