«Questo è uno sport in cui non esistono gare senza storia, le partite bisogna giocarle, se vuoi vincerle. Le previsioni però non sono favorevoli al Palermo». Dino Zoff, undici anni alla Juventus (dal 1972 al 1983), presenta così la sfida che vedrà opposte la capolista e i siciliani, in un confronto che, sulla carta, apare favorevole alla squadra allenata da Massimiliano Allegri. «Sembrerebbe una gara proibitiva per il Palermo – spiega l’ex portiere della Juventus e della Nazionale a MeridioNews –, ma nel calcio non si sa mai. Certamente la capolista è in dirittura d’arrivo per lo scudetto e ci terrà a chiudere i conti prima possibile. Bisogna però capire quale sarà lo stato di salute del Palermo».
Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982, il friulano conosce bene il sapore della vittoria: nel suo personale palmarès da giocatore, infatti, oltre al Mondiale, figura anche l’Europeo del 1968. Con la maglia della Juventus ha vinto sei scudetti, due coppe Italia e una Coppa Uefa. Da allenatore, inoltre, ha alzato al cielo una Coppa Italia e una Coppa Uefa, sempre con la Juventus, e ha perso la finale dell’Europeo del 2000 contro la Francia, quando era c.t. della Nazionale. «Non so quanti punti mancano ai bianconeri per lo scudetto, questo dipende anche dai risultati che faranno le altre squadre in lizza per la vittoria finale. In questo turno si giocheranno partite importanti, tra tutte Inter-Napoli. Ciò che è sicuro è che i bianconeri hanno accumulato un bel vantaggio».
Tra i protagonisti della squadra bianconera c’è anche un ragazzo che i tifosi rosanero conoscono bene, quel Paulo Dybala che nel campionato in corso ha messo a segno 13 reti e che per tre anni ha vestito la maglia del Palermo: «Credo che Dybala non abbia bisogno di stimoli particolari, anche se giocherà contro la sua ex squadra. È rimasto fuori diverse partite per infortunio e quindi credo che voglia fare bene al di là dell’avversario che si troverà di fronte». Nonostante la giovane età, comunque, secondo Zoff l’argentino sarà importante per i bianconeri negli anni a venire: «Si tratta di un ragazzo molto giovane che ha già dimostrato di essere decisivo per i bianconeri e credo abbia ancora ampi margini di miglioramento, visto il contributo che è capace di dare. Comunque sia è ancora presto per azzardare dei paragoni con i mostri sacri».
Allo Juventus Stadium arriverà un Palermo che non vince dal mese di gennaio, dal 4-1 rifilato all’Udinese, e che nelle ultime dieci partite ha conquistato appena tre punti. Nel frattempo, tantissimi avvicendamenti in panchina, con il ritorno di Ballardini a rappresentare la nona svolta alla guida tecnica della squadra rosanero in questa stagione: «Quando si cambia tanto, vuol dire che le cose non vanno bene. Bisogna però tenere sempre presente che non sempre il cambiamento rappresenta la soluzione a tutti i mali. Finora non lo è stata». Secondo Zoff, però, bisogna restare concentrati: «Adesso arriva il momento più caldo della stagione, i verdetti cominceranno a essere emessi in queste giornate. Io non conosco le dinamiche interne al Palermo e la situazione dei rosa da vicino, ma bisogna cominciare a pedalare».
Intanto, dopo i disordini registrati durante la gara contro la Lazio, il Palermo giocherà la prossima sfida interna, quella contro l’Atalanta, a porte chiuse. Una situazione che, paradossalmente, potrebbe togliere qualche pressione di troppo dai rosa: «Quella con l’Atalanta sarà una partita importantissima che i rosa non possono fallire. È vero, si giocherà senza pubblico, ma sarà di fondamentale importanza che i giocatori riescano a tirare fuori tutto quello che hanno dentro. Per il Palermo, la vittoria sarebbe ossigeno puro». La lotta salvezza adesso entra nel vivo: se Carpi e Frosinone hanno preparato la stagione in un certo modo e il Verona ha imparato a lottare a campionato in corso, i siciliani potrebbero essere psicologicamente quelli messi peggio, rispetto alle avversarie: «Se il Palermo sfrutterà appieno le sue potenzialità – conclude Zoff – riuscirà a tirarsi fuori da questa brutta situazione. La salvezza è ancora possibile, anche se domenica scorsa ho visto proprio una squadra allo sbando».
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