Si apre uno spiraglio per la cessione del call-center Qè, con oltre sei milioni e mezzo di debiti, a un’altra impresa operante nello stesso settore. La conferma arriva al termine di un secondo tavolo tecnico, svoltosi nella tarda mattinata di ieri a palazzo Alessi e convocato dal primo cittadino di Paternò Mauro Mangano. L’obiettivo è trovare una soluzione che preveda anche la cessione della proprietà, con il subentro di nuovi imprenditori disposti ad acquistare o prendere in affitto il call-center. A condizione però che la sede rimanga a Paternò e che non si perda alcun posto di lavoro.
Dopo un primo appuntamento, tenuto lo scorso 29 luglio, all’incontro di oggi erano presenti, oltre al sindaco, l’impresa Di Bella, la proprietà dei capannoni dove attualmente si trova il call-center in contrada Tre fontane, l’amministratore delegato del Qè Mauro De Angelis, e i rappresentanti di due aziende, Gpi spa e Transcom world wide. Assenti invece i rappresentanti delle altre aziende che avevano partecipato al meeting precedente: un segno di chiaro disinteresse nei confronti dell’offerta.
Al termine della riunione i partecipanti si sono dimostrati moderatamente positivi: «Abbiamo attivato una procedura importante da seguire in tempi molto brevi perché la situazione dell’azienda non consente di procrastinare troppo determinate decisioni – ha esordito l’amministratore delegato Mauro De Angelis – Ci siamo dati appuntamento il 9 settembre perché c’è stata una manifestazione di interesse». Parole di elogio arrivano anche per i dipendenti che da qualche mese non percepiscono gli stipendi: «Solo grazie alla loro professionalità – commenta l’ad – posso operare per il bene dell’azienda e della salvaguardia dell’occupazione. Alla fine di tutta questa vicenda – conclude – il Qè non trarrà nemmeno un centesimo».
Il sindaco Mangano ha precisato che «per chiudere un contratto definitivo è necessario un mandato, per questo il Qè troverà dei professionisti capaci di valutare eventuali offerte e di far rispettare delle precise condizioni. Inoltre il fatto che all’incontro ci fossero solo Transcom e Gpi – specifica il primo cittadino – sta a dimostrare che queste due hanno un concreto interesse». Gli incaricati dell’azienda Qè, che molto probabilmente saranno due noti professionisti del foro di Catania esperti in questo tipo di operazioni, recepiranno le offerte e avranno una procura notarile che gli permetterà di stipulare un contratto d’affitto con diritto di prelazione, prassi necessaria per permette all’azienda affittuaria di rilevare il call-center.
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