Coronavirus a Villafrati, l’altra versione sul contagio «Nessuna nipote tornata dal nord in visita al nonno»

«Una ricostruzione confusionaria e approssimativa». Si riassume tutta con questa frase del sindaco di Vicari Antonio Miceli l’emergenza Coronavirus letteralmente esplosa in questi giorni nel vicino Comune di Villafrati, da stanotte dichiarato zona rossa. Lì, dentro una Rsa, i contagiati sono saliti a 62 e un anziano è morto a causa del contagio da Covid. Il racconto, fino ad ora, è stato quello di una fantomatica giovane nipote tornata da una zona rossa al nord ignara di aver contratto il virus, che avrebbe a sua volta contagiato il nonno al quale avrebbe fatto una visita una volta rientrata in Sicilia. «Ma quale nonno? Ma quale rientro? Ma quale zona rossa?». Il sindaco di Vicari non ci sta e vuole fare chiarezza sui reali contorni della vicenda che ha portato, in breve, al caso Villafrati.

«Una ragazza c’è, è di Vicari e una decina di giorni fa è stata trovata positiva al Covid-19. Lei nella struttura dove si è propagato adesso il contagio lavora come tirocinante, è stata la prima materialmente ad avere avuto l’esito di positività al virus. Tampone che le hanno fatto perché suo nonno, che vive in casa con lei e non era quindi ricoverato nella struttura, si è sentito male per problemi diversi dal Coronavirus e, durante il ricovero, è stato sottoposto al test del tampone, risultando positivo – spiega il sindaco -. Ma non c’entra nulla questa storia di una fantomatica giovane venuta dal nord e che va a trovare il nonno, noi questa storia non la conosciamo, non esiste». Neppure le autorità competenti hanno mai ricostruito in questa maniera la vicenda sia col sindaco Miceli che col sindaco di Villafrati, Francesco Agnello.

La ragazza intanto si trova in quarantena, che terminerà il 30 marzo. Lei, come il nonno che adesso è ricoverato al Policlinico di Palermo e risulta fuori pericolo, risulta asintomatica. «Questa ragazza non ha parenti in Lombardia, non c’è mai neanche andata, non ha mai avuto un nonno ricoverato nella struttura da andare a trovare né aveva legami di alcun tipo con il signore morto ieri, anche lui di Vicari – torna a dire il sindaco Miceli -. Quindi che vuol dire tutta questa storia che invece è stata imbastita? Per questa ricostruzione errata si è scatenato un vero e proprio linciaggio mediatico, un accanimento durissimo nei confronti di questa signorina, poco più che ventenne, che la sta davvero portando a una condizione di disperazione». Il sindaco non va per il sottile, insomma. E denuncia anche le minacce che sarebbero state rivolte all’indirizzo della sfortunata giovane. «”A questa signorina di Vicari gli dobbiamo dare fuoco“. Questo è un post che ho ricevuto questa notte – denuncia infatti il primo cittadino -, è tollerabile una cosa del genere?».

Il clima, dentro e attorno al piccolo Comune del Palermitano, si starebbe infiammando sempre di più. «Sta diventando una cosa pericolosa – insiste Miceli -. Ho intenzione di ricostruire tutto nei suoi passaggi, perché non si può subire questo, devo difendere la mia collettività. Non è consentito lasciare in questo modo alla gogna una persona». Anche perché dall’odio social – che non è mai giustificato – all’odio calato poi nella realtà dei fatti e scagliato contro le persone fisiche il passo è breve. Questo uno dei timori del sindaco. «Capisco lo stato veramente difficile in cui vive Villafrati ma anche il resto della zona – torna a dire -, però non si possono addossare queste imputazioni così gravi. Nessuno è venuto dal nord e ha fatto una visita, lei ha solo lavorato lì dentro, che colpe può avere? Abbiamo anche cercato di cristallizzare tutta la situazione, per risalire alle possibile cause del suo contagio: probabilmente viene da là dentro il virus, lo ha preso lì frequentando la casa, e poi lo ha a sua volta trasmesso al nonno con cui vive. Ha avuto solo la sfortuna di essere stata la prima ad aver avuto la diagnosi proveniente da quella struttura, ma non significa che lì lo abbia portato lei. Trovo sconcertante tutto quello che è stato detto di questa storia». 

Attualmente, a Vicari ci sono tre persone, compresa la giovane tirocinante, sottoposte a quarantena obbligatoria, tutti asintomatici, che stanno seguendo la profilassi del caso e che a breve dovranno sottoporsi nuovamente al tampone. 

Silvia Buffa

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