Un iter travagliato, che giungerà presumibilmente a compimento a tre anni di distanza dalla delibera di consiglio comunale dell’8 maggio 2014 con la quale si approvò il «Regolamento quadro per l’istituzione delle Consulte». Scade oggi l’istanza di adesione per la nascente Consulta Comunale per la Pace, i Diritti Umani, la Non violenza e il Disarmo. Possono partecipare enti, associazioni, organizzazioni sociali e culturali, singoli cittadini di età superiore a 16 anni. Nell’avviso pubblico che si trova sul sito del Comune si chiarisce che le istanze di partecipazione dovranno essere presentate, unitamente ad una copia del documento d’identità, utilizzando un apposito modulo allegato entro 30 giorni dalla pubblicazione. Dall’Area Cultura del Comune filtra che le adesioni finora sono state una quarantina, nella consapevolezza che oggi ne arriveranno molte presumibilmente molte altre.
Al momento l’unica Consulta attiva è quella delle Culture: un organo propositivo che incide sulle scelte di governo dell’amministrazione. Una Consulta, quella delle Culture, molto attiva e che recentemente ha visto un cambio alla presidenza, con l’entrata della mediatrice culturale, originaria di Capo Verde, Delfina Nunes al posto del dimissionario Adam Darawsha. Quella per la Pace e i Diritti umani dovrebbe vedere la luce a breve, a campagna elettorale avviata. Già nella sua istituzione, a settembre del 2015, fu stabilito che la durata della Consulta sarebbe stata di 24 mesi, e che «l’assessorato competente per gli aspetti organizzativi e funzionali è l’assessorato comunale alla Cultura con funzioni di coordinamento con gli assessorati alla Scuola e alla Cittadinanza sociale». Una ripartizione tra quattro assessorati – perchè anche quello alla Partecipazione è direttamente coinvolto – che lascia perplesso qualche pacifista. Anche perchè l’avviso pubblico è stato messo online lo scorso 11 dicembre ma è circolato poco tra i canali di comunicazione nonviolenti, persino tra coloro che hanno spinto per la creazione della Consulta.
«Nonostante le sollecitazioni di qualche consigliere ad oggi non si è dato avvio alle attività» osserva ad esempio Vito Restivo, dell’associazione Vivi e lassa viviri. «Scusate ma questa mi sembra una mera operazione elettorale. E’ da anni che chiediamo che il consiglio comunale prenda in considerazione la bozza del nuovo statuto comunale preparata da un cartello di associazioni in collaborazione con il consigliere Juan Diego Catalano Ugdulena, delegato dal Presidente del Consiglio Salvatore Orlando, e purtroppo da tempo registriamo la totale chiusura e indifferenza nel portare avanti una vera riforma democratica in questa città».
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