Finite le feste si appresta a continuare il gennaio rovente dell’amministrazione Orlando dopo gli scossoni di fine anno, con la turbolenta approvazione del bilancio e l’autosospensione di Giusto Catania da assessore alla Mobilità in seguito alla bocciatura del mutuo da 21 milioni per le nuove linee del tram. Ma se per l’esponente di Sinistra Comune il giorno del giudizio sarà sabato 9, con l’assemblea del movimento cittadino che deciderà se saranno o meno dimissioni per il suo esponente di spicco, per il Consiglio di certo i lavori non potranno riprendere domani, vista la chiusura di palazzo delle Aquile per l’accertata positività al Covid di un dipendente comunale. Necessaria la sanificazione per tutto il palazzo di città.
Orlando ieri è comunque tornato sulla vicenda dell’assessore, ribadendo che qualunque sarà la sua decisione, si tratterà comunque di «una scelta personale di Catania al quale non posso che rinnovare la mia gratitudine per un impegno a servizio di una missione che è la mia missione e di un progetto che è il mio progetto; il progetto e la missione che io ho proposto a una coalizione che li ha accettati e che hanno avuto il consenso degli elettori. Non si può trasformare un dissenso rispetto a delle modalità di azione politica, nella scelta che di non approvare il bilancio della città di Palermo. È stato un errore». Parole che non hanno trovato replica da parte del leader di Sinistra Comune. Anche se al momento al centro dell’agenda politica del sindaco è tornata di prepotenza la situazione dovuta alla pandemia da coronavirus.
Con i numeri dei contagi che tornano a crescere e l’allarme lanciato dal comitato tecnico scientifico regionale, che pare intenzionato a chiedere nuove restrizioni a partire dal rinvio del ritorno in aula degli studenti, Orlando torna su un suo vecchio refrain e minaccia nuovamente di chiudere le scuole. «Di fronte a un ennesimo impetuoso aumento dei contagi e delle vittime in Sicilia e in Italia, faccio appello al governo nazionale e a quello regionale – dice il sindaco – perché si adottino misure significative per contrastare il nuovo diffondersi del virus. Ho il timore che il giusto ottimismo per l’avvio della campagna vaccinale, che avrà comunque tempi lunghi per la sua vastità e complessità, venga percepito da alcuni come un ingiustificato liberi tutti».
«Siamo nuovamente nella situazione di qualche mese fa – continua – quando sono stato costretto a sospendere un provvedimento già pronto ancorché di dubbia legittimità per le scuole di competenza comunale. La scuola è importante, certamente, ma non possiamo per questioni di principio provocare una strage. Lo stesso vale per le attività economiche per le quali torniamo a chiedere interventi adeguati. Non è inoltre accettabile continuare a bloccare la capacità dei Comuni di rendere servizi essenziali per vincoli e limiti di spesa che altri paesi europei hanno sospeso e che in Italia continuano a essere vigenti. Non sono tollerabili impuntature di burocrazie di palazzo che sembrano vivere fuori dalla attuale realtà. Se è emergenza – conclude Orlando – si adottino provvedimenti di emergenza che tutti gli altri paesi europei hanno già adottato. Non c’è più tempo da perdere».
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