Commissariati 11 comuni nel Palermitano «Mancano i piani per l’utilizzo delle coste»

Ustica, Lascari, Bagheria, Ficarazzi, Termini Imerese, Altavilla, Casteldaccia, Santa Flavia, Terrasini, Cinisi, Trappeto. Sono 11 i comuni nel palermitano commissariati perché inadempienti nella redazione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo. L’assessore del Territorio e dell’Ambiente, Toto Cordaro ha nominato i commissari ad acta che si sostituiranno alle amministrazioni comunali della Sicilia, in totale 63 i centri siciliani che ancora non hanno provveduto alla redazione dei Pudm. I commissari avranno il compito di predisporre, in sostituzione degli enti locali, le procedure per l’approvazione degli strumenti di pianificazione urbanistica delle coste, fondamentali per il rilascio di nuove concessioni demaniali, volano per la creazione di nuove attività turistiche, ricettive e commerciali e quindi per la realizzazione di nuove ricchezze e posti di lavoro. I Piani rappresentano lo strumento di programmazione attraverso cui viene regolamentato l’utilizzo della fascia costiera demaniale e del litorale marino, sia per quanto riguarda le attività di tipo privato, che pubblico.

«Si tratta di un intervento necessario e non più derogabile – afferma l’assessore Cordaro – al quale i Comuni erano stati chiamati dall’Amministrazione Regionale ad adempiere secondo una tempistica precisa e comunicata in tempo utile. Alcuni dei 122 comuni costieri si sono attivati, individuando i tecnici per la realizzazione del piano e attivando la procedura. In questi casi – continua Cordaro – anche se non hanno concluso l’iter, abbiamo valutato positivamente la volontà di ottemperare alle indicazioni dell’assessorato. Negli altri casi (63), si è evidenziata una assoluta mancanza di riscontro alla nostra interlocuzione, che ha portato al commissariamento adottato in data odierna. La nomina dei Commissari – conclude l’assessore – non risponde, tuttavia, ad una logica punitiva, ma intende essere uno strumento agile, che consenta alle amministrazioni comunali di uscire dalle secche di una pianificazione che in molti casi si è rilevata difficile da realizzare, anche per mancanza di personale tecnico o di risorse adeguate».

Redazione

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