Comiso, violenze su figlia di 2 anni e sulla compagna

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Ragusa – Ufficio del G.I.P. su richiesta dalla Procura della Repubblica di Ragusa, nei confronti di un ventottenne comisano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti e lesioni personali aggravate ai danni della convivente, ventenne, e della figlia di due anni. 

In particolare, la notte del 20 settembre scorso una Volante della Polizia di Stato interveniva presso il P.T.E. di Comiso per una giovane donna, lì giunta per ricevere cure sanitarie, che riferiva di esser stata aggredita dal compagno.
La donna precisava di esser stata colpita con calci e pugni dal convivente, per futili motivi, e che, dopo l’aggressione, era riuscita a scappare dall’abitazione per recarsi al presidio sanitario. 

A seguito delle cure ricevute la donna veniva dimessa con una prognosi di 10 giorni e accompagnata presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Comiso, che attivava il protocollo di protezione per le vittime di violenza domestica.
Dalla denuncia della vittima, nonché dalle indagini avviate dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Comiso, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ragusa, emergevano altri gravi episodi di violenza fisica e psicologica avvenuti negli ultimi cinque anni ai danni della donna, tanto da ridurre, nel tempo, la vittima in uno stato di prostrazione psicofisica e di timore crescente per la propria incolumità e per quella della bambina di due anni, anch’essa, in alcuni casi, oggetto di violenza da parte del padre. 

La Procura della Repubblica di Ragusa, concordando con le risultanze investigative offerte, richiedeva ed otteneva dal Gip del Tribunale ibleo l’emissione della misura cautelare della custodia in carcere, che veniva eseguita dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso.
L’uomo, dopo le formalità di rito, veniva condotto presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

(Fonte: polizia di Stato)

Redazione

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