La notizia era nell’aria già da giorni, la conferma ufficiale da parte della Lega di Serie C, però, è arrivata solo nella tarda mattinata di oggi. Catania-Bisceglie, gara valida per la decima giornata del girone C e originariamente prevista per giovedì, non si disputerà. Rinvio a data da destinarsi, dunque, per la partita che avrebbe sancito il tanto atteso ritorno a casa degli uomini guidati da Giuseppe Raffaele, in uno Stadio Massimino che si è rifatto il look e adesso sfoggia un manto erboso perfetto.
Il comunicato emesso dalla Lega, in particolare, specifica che la partita non si terrà «considerato che, alla data odierna, sono disponibili meno di 13 calciatori della rosa della prima squadra (del Bisceglie, ndr) – tra i quali almeno un portiere – che siano risultati negativi al virus SARS-CoV-2». La decisione in questione fa esplicito riferimento a un documento emesso lo scorso 6 ottobre che va a regolamentare tutte le disposizioni relative all’emergenza Covid-19: il comunicato numero 54 condensa in sei punti i comportamenti da tenere e le regole che le squadre partecipanti al campionato di terza serie sono tenute a seguire quando si presentano casi di positività al Coronavirus.
La domanda che sorge spontanea, considerando la gara di ieri sera tra Palermo e Catania, è la seguente: perché i rosanero hanno potuto disputare la partita, pur presentando in panchina un solo portiere di riserva? Questo perché, secondo il regolamento, tra i giocatori negativi e quindi potenzialmente arruolabili c’era anche il terzo portiere. Il centrocampista Jeremie Broh e il difensore Roberto Crivello, pur essendo negativi, non hanno potuto prendere parte al match in quanto squalificati. Va comunque sottolineato come la società di via Del Fante non abbia battuto ciglio, scendendo in campo senza la possibilità di sostituire giocatori di movimento ma mettendo in scena una gara gagliarda e portando a casa un 1-1 finale che, alla fine, sta addirittura stretto ai padroni di casa.
Bisogna anche precisare come il comunicato numero 54 conceda alle squadre anche una sorta di jolly. «Qualora, in un arco temporale di cinque giorni solari consecutivi, quattro o più calciatori della rosa della prima squadra di una società dovessero risultare positivi al virus SARS-CoV-2 – recita il punto 6 delle Disposizioni – la stessa potrà, una sola volta nell’arco della stagione regolare, inoltrare alla Lega Pro istanza di rinvio della sola gara di campionato successivamente in programma, purché la richiesta venga formulata entro le 48 ore che ne precedono la disputa».
Il Palermo aveva già usufruito di questa possibilità in occasione del match contro la Turris. Anche la Vibonese, grazie a questa norma, aveva chiesto e ottenuto il rinvio della partita contro il Catania prevista lo scorso 1 novembre. Calabresi e rossazzurri si incontreranno nuovamente mercoledì 18: tre giorni dopo la gara che vedrà Silvestri e compagni incrociare il Teramo in una trasferta che, visto il non eccelso stato di forma degli etnei, si preannuncia come molto complicata.
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