Tre punti per tirare il fiato, riordinare le idee e guardare con più fiducia al futuro. Il Catania ottiene il massimo dalla sfida interna con la Sicula Leonzio. Tenendo a distanza il Catanzaro nella volata per la parte bassa del podio e mostrando una buona condizione fisica di tutti i senatori chiamati in causa da mister Novellino. I rossazzurri sono andati a fiammate, esprimendo un gioco piacevole soprattutto nel primo tempo, con una ripresa votata al semplice contenimento. A fare ben sperare è stata la tenuta difensiva e la predisposizione al sacrificio di tutti gli interpreti scesi in campo in un Massimino purtroppo semi-deserto.
Walter Novellino accantona i giovani, schierando una formazione extra-lusso e dall’alta componente nostalgica. Sul terreno di gioco si vedono contemporaneamente Biagianti, Lodi, Llama e Marchese. Bisogna tornare indietro al 2012, per rivederli tutti insieme in squadra dal primo minuto: all’epoca, ovviamente, era Serie A. Sarno e Manneh, in avanti, appoggiano il centravanti di giornata Marotta, mentre in difesa Esposito prende il posto dell’acciaccato Silvestri. Gli spalti sono semivuoti: inizio di gara equilibrato e contrassegnato in avvio dal grande salvataggio di Biagianti su Marano, pronto a battere a rete davanti a Pisseri. Il primo lampo targato Catania arriva al 12′, con una conclusione di Manneh sull’esterno della rete.
La Curva Nord sembra non gradire lo spettacolo, scandendo cori come «Amiamo solo la maglia» e «Noi odiamo i mercenari». I rossazzurri salgono di tono e provano a mettere pressione agli ospiti. Al 22′ grande combinazione Sarno-Marotta, col primo che di tacco innesca il secondo: la conclusione del numero 9 viene disinnescata coi piedi da Polverino. Qualche secondo dopo Lodi lancia Marchese, il cui tocco al volo viene smanacciato dal portiere bianconero: quindi, alla mezz’ora, Sarno prova a sorprendere Polverino con un sinistro volante fuori di qualche centimetro. Catania a fiammate, mentre la Leonzio difende con linee strettissime, tentando qualche sortita. L’ultima occasione del primo tempo capita sui piedi di Marotta: il suo tentativo viene deviato in angolo.
La ripresa comincia bene per il Catania: prima Squillace mette i brividi a Pisseri con una punizione smanacciata, poi arriva l’azione del vantaggio etneo. Al 6′ Calapai viene splendidamente lanciato da Sarno: il terzino destro entra in area e viene atterrato, con l’arbitro che indica il dischetto. Lodi è freddissimo, indirizzando la palla alla sinistra di Polverino. La Leonzio prova a reagire, ma lo fa a ritmi blandi: i rossazzurri, poi, hanno il difetto di non riuscire a chiudere subito il match, non dando seguito all’incoraggiante inizio di ripresa.
Novellino mette forze fresche in mezzo al campo, con i mastini Carriero e Bucolo che rimpiazzano a metà secondo tempo Biagianti e Llama. Cambi anche in attacco: Di Piazza sostituisce l’acciaccato Manneh. L’incontro scivola via senza troppe emozioni, con la Leonzio che cerca di rendersi pericolosa soprattutto sfruttando i calci piazzati. Ancora Squillace, con una punizione da destra, fa sibilare il pallone fuori di poco: alla mezz’ora, poi, la botta di D’Amico viene parata in due tempi da Pisseri. Non succede più nulla fino alla fine, a parte i fischi per un nervosissimo Marotta, sostituito da Curiale a 5′ dalla fine. I tre punti sono buoni per la classifica e il morale: il Catania dei senatori ottiene il massimo col minimo sforzo, proseguendo la corsa al terzo posto.
Il tabellino:
Catania-Sicula Leonzio 1-0
Marcatore: 8’st Lodi
Catania (4-3-3): 12 Pisseri; 26 Calapai, 4 Aya, 28 Esposito, 15 Marchese (82′ Valeau); 27 Biagianti (73′ Bucolo), 10 Lodi, 16 Llama (73′ Carriero); 7 Sarno, 9 Marotta (82′ Curiale), 19 Manneh (58′ Di Piazza). Allenatore: Novellino.
Sicula Leonzio (4-3-3): 22 Polverino; 16 De Rossi, 5 Laezza, 15 Ferrini, 3 Squillace; 27 D’Angelo (87′ Cozza), 29 Megelaitis (83′ Vitale), 25 Marano (66′ D’Amico); 28 Dubickas (66′ Russo), 26 Miracoli, 24 Gammone (46′ Gomez). Allenatore: Torrente.
Arbitro: Riccardo Annaloro, sezione di Collegno.
Note: ammoniti Marotta (Catania) e Squillace (Sicula Leonzio)
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