«Per una giornata un’area adibita a parcheggio viene trasformata in un parco aperto al pubblico». È questa l’idea alla base del Parking day – evento di respiro internazionale, realizzato per la prima volta dall’associazione Rebar a San Francisco, in California – portato nel capoluogo etneo da un gruppo di studenti dell’Unict. «Tra le regole dell’iniziativa c’è la scelta di un tema sul quale basare la giornata e noi abbiamo optato per il riciclo creativo», racconta una degli organizzatori, Serena Losi. La scelta di vestire di legno e colori la piazza nel cuore del capoluogo etneo deriva da una precisa analisi. «Abbiamo notato che piazza Umberto ha perso ormai da tempo la propria funzione di centro aggregativo per diventare un vero e proprio parcheggio e – racconta Losi – speriamo che questo evento serva a sensibilizzare l’amministrazione e i cittadini sull’utilità degli spazi a misura d’uomo».
«Abbiamo voluto trasformare undici stalli in zone di aggregazione dove confrontarsi e mostrare i simboli, la storia ed i progetti della nostra città», continua Serena Losi. E per dare vita a questo progetto – realizzato all’interno della Settimana europea della mobilità sostenibile – alcuni degli organizzatori hanno costituito un ente di promozione sociale, l’Urban talent lab. Attraverso la neonata associazione i giovani – la maggior parte dei quali neolaureati in Ingegneria edile e architettura – hanno dialogato con il Comune di Catania per ottenere la concessione a fruire di piazza Umberto nella giornata di ieri. «Abbiamo raccolto tanto sostegno e curiosità da parte dei passanti e siamo certi di voler ripetere l’esperienza anche in futuro, magari in un altra città», spiega Losi. Che aggiunge: «La nostra tesi ha trovato conferma nella partecipazione cittadina: tra la gente comune c’è tanta sete di spazi verdi, di piena fruibilità, ricreativi».
Per lintera giornata di ieri piazza Umberto non è stata più un «luogo negato ai pedoni o a chiunque avesse voglia di ammirare le bellezze della città», ma un punto di ritrovo per grandi e bambini, realizzato in poco tempo e a costo zero. «Nessuno scopo di lucro ma solo la voglia di poter fare capire alla città che non c’è bisogno solo di automobili»racconta l’organizzatrice. Che conclude: «Il cambiamento parte dal basso e noi vogliamo dare il nostro contributo».
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