Ricostruzione della dinamica dell’incidente, esami con il luminol all’interno dell’automobile e analisi su tablet e cellulare. Sono questi i nuovi accertamenti previsti nelle indagini sul caso di Viviana Parisi e di suo figlio di quattro anni Gioele Mondello trovati morti a distanza di giorni (la dj 43enne di origine torinesi ma residente a Venetico l’8 agosto, mentre il bimbo undici giorni dopo a circa 500 metri di distanza in linea d’aria) nelle campagne di Caronia, nel Messinese.
Il procuratore di Patti Angelo Cavallo ha conferito a Santi Mangano e Roberto Della Rovere l’incarico per ricostruire la dinamica del sinistro avvenuto all’interno della galleria Pizzo Turda, lungo l’autostrada A20 Messina-Palermo, lo scorso 3 agosto. Incidente dopo il quale si sono perse le tracce di madre e figlio. Stando a quanto emerso finora, l’Opel Corsa guidata dalla dj avrebbe avuto un incidente con un furgoncino di una ditta incaricata dei lavori di manutenzione dell’impianto di illuminazione della galleria. «Nei prossimi giorni – hanno detto i due periti – perizieremo i mezzi e i luoghi per rispondere ai quesiti del pubblico ministero sulla dinamica del sinistro. Abbiamo già acquisito – affermano – parte della documentazione di natura tecnica». In programma per la prossima settimana c’è una perizia sulla macchina che è stata posta sotto sequestro e anche nel luogo dell’incidente. Ai due consulenti, che dovranno anche accertare la velocità a cui viaggiava l’auto e capire se all’interno c’erano seggiolini o altri dispositivi di sicurezza, sono stati assegnati 90 giorni di tempo.
«Prima dell’inizio delle operazioni peritali, la polizia scientifica di Palermo eseguirà un ulteriore accertamento tecnico irripetibile con il luminol – spiega Pietro Venuti, uno degli avvocati che assiste Daniele Mondello, padre e marito delle vittime – per rilevare eventuali tracce di sangue nell’auto che non sono state trovate nei controlli effettuati fino a questo momento». Anche i legali della famiglia Mondello hanno nominato un loro consulente, Domenico Costa. «Bisogna capire se c’è stato un urto che ha coinvolto anche il bambino. Ho sempre detto – ribadisce il legale – che è importante analizzare attentamente le dichiarazioni dei testimoni». La coppia di turisti del Nord Italia che si sono presentati dopo undici giorni negli uffici della polizia per rendere dichiarazioni. «Bisogna capire cosa hanno notato del bimbo – dice Venuti – e in che condizioni era. Perché essere vivo in braccio non vuol dire che stesse bene e non è detto che non presentasse traumi post incidente». Al momento, però, gli atti sono secretati e per i consulenti di parte non c’è possibilità di fare ulteriori domande ai testimoni.
Altro capitolo delle indagini riguarda poi i dispositivi elettronici di Viviana Parisi. «Il quesito posto dal procuratore Cavallo per gli accertamenti sul tablet e telefonino – riporta l’avvocato – riguarda le ricerche che Viviana potrebbe avere fatto. Per esempio se ha cercato la Piramide della Luce, dove sembra fosse diretta, o altri luoghi. Poi bisognerà verificare i messaggi e le telefonate». Per questi accertamenti, il procuratore ha conferito il mandato al consulente Antonio Consalvi. «Noi legali della famiglia – aggiunge – abbiamo anche chiesto di sapere se, dopo il sequestro, tablet e cellulare sono stati accesi».
Intanto, lunedì alla polizia scientifica di Palermo saranno analizzate le tracce di sangue trovate nei giorni scorsi a Caronia, nei dintorni dove sono stati trovati i corpi di Viviana e Gioele. Le analisi serviranno per appurare se si tratta di tracce animali o umane e se sono collegabili al bambino. Nei giorni scorsi, sono proseguite le indagini tra i boschi di Caronia e sono stati trovati altri frammenti ossei. Le analisi dovranno stabilire se appartengono al bimbo.
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