Carini pensa al registro delle unioni civili Gambino: «Portiamo avanti una battaglia di civiltà»

Anche Carini potrebbe presto avere un registro delle unioni civili. Una proposta di regolamento per la sua istituzione è stata messa nera su bianco dal gruppo consiliare L’Altra Carini e sarà votata in consiglio entro la fine di ottobre. L’eventuale approvazione riconosce alle coppie non sposate «alcuni servizi di rilevanza comunale, ma non garantisce il diritto di successione» spiega Alessandro Gambino, capogruppo della lista che ha promosso il regolamento, a MeridioNews. Tra i servizi garantiti, gli iscritti al registro avranno assicurato l’accesso ai procedimenti per il riconoscimento di benefici e opportunità di competenza comunale, che non vanno a intaccare le disposizioni previste dalla legislazione statale. Potranno fare richiesta di iscrizione tutte le persone maggiorenni residenti nel comune, che vivano insieme e non siano legate da vincoli giuridici, ma affettivi.

«Il registro delle unioni civili è anche uno strumento per sensibilizzare il Parlamento affinché si approvi una legge organica – continua Gambino –. Infatti altri comuni italiani, tra cui Palermo, lo hanno già adottato». Una proposta che non piace solo al gruppo L’Altra Carini, perché a chiederne l’istituzione è anche il Pd locale, che ha già redatto un altro testo. «Abbiamo molto a cuore la questione delle unioni civili – afferma Pierangela Messeri, capogruppo del Pd carinese –. Già col governo Prodi il centrosinistra aveva portato in Parlamento un disegno di legge sul tema che non è poi andato avanti a causa di proteste e manifestazioni come il Family Day del 2007». Lo scorso maggio poi i Giovani Democratici di Carini hanno realizzato e pubblicato un video per «sollecitare i piani alti della politica nazionale a promulgare una legge in materia». I due testi, quello presentato dal gruppo L’Altra Carini e quello elaborato dai democratici saranno con molta probabilità integrati in un’unica proposta.

«Non sono stati i carinesi a chiederci l’istituzione del registro, è piuttosto il Pd che vuole far conoscere cosa succede nel mondo – dice Messeri -. Non è un caso che l’Italia sia l’unico Paese a non possedere una legge che regolamenti le unioni civili». «È importante che a Carini si sia trovata l’unità, cosa che non è avvenuta a Partinico dove il Pd ha bocciato il regolamento. È una battaglia di civiltà che va portata avanti» conclude Gambino.

Marco Tranchina

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