Caos tirocini formativi-flop: Crocetta, Scilabra, Silvia, Oieni, Cartabellotta: avanti c’è posto…

ORMAI QUESTA BRANCA DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE E’ DIVENTATA LA BARZELLETTA DELL’ESTATE TRA CONFUSIONE, PRESSAPPOCHISMO E IMPROVVISAZIONE

Ormai la gestione delle politiche del lavoro, in Sicilia, è diventata una barzelletta con un retrogusto amaro.

Prima due anni senza fare nulla. Anzi, provocando solo enormi danni. Poi, lo scorso agosto, annunciato in pompa magna come la pietra filosofale delle politiche del lavoro in Sicilia, ecco il click day finito in flop. Con l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, che prova a scaricare tutte le responsabilità sull’ormai ex dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione, Anna Rosa Corsello. 

Ma se nei primi di agosto la Sicilia fa ridere tutta l’Italia ricorrendo a ben quattro società esterne all’Amministrazione per l’assegnazione di circa 2 mila tirocini formativi, a Ferragosto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, riesce e farsi smentire pubblicamente da due assessori regionali che, evidentemente, hanno più peso di lui, che pure li ha nominati. Possibile?

Succede che Crocetta, dopo il flop day, convoca la dottoressa Corsello e, insieme, concertano una strategia per mettere una pezza a una vicenda che rischia di vedere la Regione travolta da una pioggia di ricorsi. E da un’azione di responsabilità da parte della Corte dei Conti.

Liberata dai capricci dell’assessore Scilabra che, protetta dal senatore Giuseppe Lumia fa quello che vuole (tanto su di lei, a quanto pare, nessuno può dire nulla…), la dottoressa Corsello, che quando vuole ha un cervello che va a tremila, elabora un secondo avviso – che sostituisce il primo finito in flop – che risolve tutti i problemi.

La dottoressa Corsello sa che il secondo bando – ‘bruciato’ nel clamoroso flop day – ha gettato la Regione in un vicolo cieco. Infatti, se l’Amministrazione annullerà il secondo bando-avviso, burocrati e politici verranno perseguiti dalla Corte dei Conti e dovranno fronteggiare il ricorso degli 800 selezionati. Se non lo annullerà, faranno ricorso tutti quelli che sono stati esclusi.

La Corsello aguzza l’ingegno. E in un paio di giorni sfodera un terzo bando-avviso per certi versi geniale. Recupera tutti i mille e 600 selezionati tagliando le gambe a nuovi, possibili ricorsi. E blocca sul nascere un’eventuale inchiesta della Corte dei Conti. Non solo. Trova altre risorse finanziarie e apre a tutti gli esclusi, compresi i giovani disoccupati rimasti fuori perché non avvezzi a ‘smanettare’ con il computer.

La mossa dell’ex dirigente generale, lo ribadiamo, è notevole: così facendo smonta anche un secondo tipo di ricorsi (ormai a quanto pare partiti): ovvero i ricorsi di chi si è sentito escluso perché non avvezzo a internet.

Crocetta, per non scontentare il suo sodale Lumia, convoca insieme la dottoressa Corsello e l’assessore Scilabra. Questo avviene l’11 agosto. Ma la capricciosa assessore-primadonna si sente scavalcata. Forse perché la soluzione – ribadiamo ancora una volta: geniale – non è scaturita dalla sua mente.

Così, nei giorni di Ferragosto, quando il governatore Crocetta dà il via libera alla pubblicazione del terzo bando-avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Regione, Nelli Scilabra, insieme con un nuovo ‘genio’ nel frattempo nominato assessore regionale al Lavoro – Giuseppe Bruno, un ex democristiano di quarta fila voluto da un altro ‘genio’, il leader dei renziani siciliani, Davide Faraone – arma una turilla contro il bando voluto dal presidente Crocetta e scritto dalla dottoressa Corsello.

I due assessori – Nelli Scilabra e Giuseppe Bruno – dicono di non sapere nulla di questo bando. Nel caso dell’assessore Scilabra non è così, perché ha preso parte alla riunione con il presidente Crocetta.

Di fatto, due assessori regionali, nominati dal presidente della Regione, mettono in discussione l’operato dello stesso presidente della Regione. Di fatto, attaccando il bando-avviso ‘confezionato’ dalla dottoressa Corsello, attaccano chi tale terzo bando ha voluto: cioè il governatore Crocetta.

Quest’ultimo – uomo noto per il suo ‘coraggio’ simile a quello di un celebre personaggio del Manzoni – invece di difendere le proprie idee, difende chi non ha idea di come dovrebbero essere gestite la formazione professionale e le politiche per il lavoro: cioè la solita assessore Scilabra e il nuovo arrivato, l’assessore Bruno, il cui sguardo immortalato nelle foto di quei giorni d’agosto dà la misura, a tratti quasi ‘dadaista’, del vuoto politico-pneomatico di un Governo regionale allo sbando.

Insomma: Crocetta attacca la dirigente Corsello – diventata il muro basso – e difende i due assessori. E non può fare altrimenti, perché se uno il coraggio non ce l’ha, sempre manzonianamente parlando, non se lo può certo dare: e voi lo vedere il governatore siciliano che s’ ‘impaia’ il senatore Lumia che sulla Giustizia può tutto e l’onorevole Faraone che tiene i rapporti a Roma con Renzi?

Intanto la quinta Commissione legislativa dell’Ars, quella presieduta da un altro ‘scienziato’, l’onorevole Marcello Greco, ha convocato l’assessore Scilabra e la dirigente Corsello. Questo avviene nella seconda decade di agosto.

Il giorno della convocazione la dottoressa Corsello fa sapere di essersi dimessa da dirigente generale dei dipartimenti Formazione e Lavoro (qui gestiva l’interim) l’8 agosto. In pratica, di tutta quest’allegra brigata, esce di scena l’unica persona competente in materia di formazione professionale e politiche del lavoro.

Due branche dell’Amministrazione regionale difficili ma centrali per la vita della Regione rimangono in balìa dell’incompetenza, dell’improvvisazione e della confusione.

Prima, durante e dopo le due surreali audizioni in quinta Commissione dell’Ars, a parte i vergognosi tentativi della politica di scaricare sulla burocrazia scelte folli e, per certi versi, truffaldine, adottate dalla stessa politica, non si parla d’altro che delle due, tre, poi quattro società esterne all’Amministrazione intruppate per gestire un banale incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

Viene fuori, in particolare, che presso Italia Lavoro – società del Ministero del Lavoro che in Sicilia pensa di aver trovato l’Eldorado (nessuna delle altre tre Regioni italiana ad Obiettivo convergenza – Campania, Calabria e Puglia – ha chiesto i ‘servigi’ di tale società in tale ambito) – lavorerà la moglie di un autorevole componente del gabinetto dell’assessore Scilabra. Tutto ‘normale’?

A noi questa storia delle quattro società chiamate a operare nell’assegnazione di tirocini formativi non convince affatto (le altre tre sono il Formez, Ett e Sviluppo Italia Sicilia). Ci dicono che è in corso un’inchiesta della magistratura. Vedremo.

Anche se non possiamo non notare il silenzio assordante delle ‘prefiche’ della legalità e dell’antimafia che, per molto meno – quando alla Regione amministrava il centrodestra – scavavano tra ‘mafia bianca’, ‘mafia nera’ e via continuando con l’arcobaleno di una legalità ora sì-ora no.

Nella confusione generale, con un’Amministrazione regionale che sul flop-day è rimasta inguaiata, Crocetta nomina il nuovo dirigente generale del dipartimento Formazione professionale. Sarà un esperto del settore? Spiacente: è solo il suo capo di gabinetto. Si tratta del dottore Gianni Silvia, persona degnissima, gentile ed educata: che però sta alla formazione professionale come noi stiamo al Diritto Canonico.

Qualche settimana dopo il presidente della Regione, dopo ‘strenua’ ricerca, trova anche il nuovo dirigente generale del dipartimento Lavoro. Sarà un esperto del settore con tanto di titoli? In effetti Lucio Oieni è un agronomo dirigente regionale. Ma dicono che a forza di stare in Regione ‘mastica’ anche politiche del lavoro.

Passano quindici giorni e noi notiamo un fatto che ci lascia perplessi: i giornali scrivono che starebbe per partire un quarto bando-avviso, perché il bando-avviso preparato dalla dottoressa Corsello – che, ribadiamo, era l’unica cosa intelligente fatta in due anni dall’attuale Governo regionale in materia di politiche del lavoro – verrà ‘cassato’.

Insomma, mentre i giornali scrivono e scrivono e scrivono sul nuovo bando-avviso per i tirocini formativi, a noi risulta che il dottore Oieni, a quindici giorni dalla sua nomina a dirigente generale del dipartimento Lavoro, non si è mai visto in quegli uffici.

Quindi ci chiediamo: ma se il nuovo dirigente generale del dipartimento Lavoro non si è insediato, chi è che firmerà il quarto bando-avviso? E poi perché non si è insediato?

Facciamo una verifica e scopriamo che, dopo la sua nomina, il dottore Oieni risulta socio di una società che lavora con i soldi della Regione. Un gran casino.

Il presidente Crocetta – è una domenica di settembre – conferma che la nomina di Oieni è stata bloccata. Oieni, intervistato dal nostro Giuseppe Messina, dice che la vicenda è quasi chiarita. E che lui, Oieni, s’insedierà a giorni.

Ma questo non avverrà. Mentre l’unica cosa giusta fatta dal Governo in materia si lavoro – il terzo bando-avviso scritto dalla dottoressa Corsello – viene annullato, alcuni giornali, eroicamente, continuano a scrivere che il nuovo bando-avviso è quasi pronto. Sorvolando sul fatto che a firmarlo deve essere un dirigente generale del dipartimento Lavoro che non c’è.

Finalmente qualche giorno fa arriva la nomina del secondo, nuovo dirigente generale del Lavoro. Sarà un esperto del settore? Non esattamente. E’ un altro agronomo-dirigente regionale.

Si tratta di Dario Cartabellotta, valorizzato da Totò Cuffaro, confermato dirigente generale presso l’assessorato alle Risorse agricole da Raffaele Lombardo e nominato addirittura assessore regionale, sempre alle Risorse agricole, da Crocetta. Che poi l’ha messo fuori dalla Giunta, rimandandolo a fare il dirigente generale, grazie a un’interpretazione ‘innovativa’ di una legge che vieta espressamente a un dirigente generale nominato assessore regionale di tornare a svolgere il ruolo di dirigente generale presso la stessa Amministrazione.

Insomma, un agronomo si occuperà di politiche del lavoro. Una scelta di grande ‘esperienza’. Sicuramente ‘indovinata’.

Si offende il nostro amico Cartabellotta se diciamo che, con la sua nomina, il Governo Crocetta conferma la confusione e l’approssimazione nella gestione di un settore che dovrebbe essere strategico in una terra dove proliferano i giovani disoccupati?

Possiamo dire o no che non ne possiamo più di vedere personaggi – che al massimo potrebbero fare i dirigenti tecnici – svolgere ruoli dirigenziali che dovrebbero essere di competenza dei dirigenti amministrativi?

E ora che succederà? ‘Infruseranno’ tutto, visto che a governare è l’Antimafia? Le quattro società ‘esterne’ all’Amministrazione regionale continueranno lavorare con i nostri soldi e, magari, con la ‘benedizione’ della magistratura penale e della Corte dei Conti?

I mille e 600 tirocini formativi assegnati tra mille polemiche verranno considerati validi? E la Giustizia che farà? Considererà valido anche il secondo click-day finito in flop-day?

Foto di prima pagina tratta da navanews.org 

 

 

Giulio Ambrosetti

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