Caltagirone, dissesto finanziario al veleno

E’ polemica al Comune di Caltagirone. Il paese che ha dato i natali a don Luigi Sturzo – cittadina della quale il fondatore del cattolicesimo sociale fu pro-Sindaco per tanti anni – è oggi nell’occhio del ciclone. Se, grazie all’esperienza amministrativa di Sturzo, attenta e oculata, Caltagirone è sempre stato considerato un Comune dal quale prendere il buon esempio, oggi non è più così. Oggi, sembra incredibile, quello che è sempre stato considerato un esempio di buna amministrazione è sull’orlo del dissesto finanziario.

Non solo. A quanto racconta il vice capogruppo all’Ars del Pdl, Marco Falcone, sarebbero state esercitare pressioni sull’attuale amministrazione comunale per non far venire fuori il dissesto finanziario e, soprattutto, i responsabili di tale dissesto.

“Dopo le insinuazioni del gennaio scorso di organi governativi che adombravano ‘situazioni incresciose’ nella gestione amministrativa del Comune di Caltagirone – scrive Falcone – sul quale episodio ho presentato un’interpellanza che, ancora, non ha ottenuto risposta, è di ieri (venerdì scorso, per chi legge ndr) la notizia che giovedì scorso il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, telefonava al Segretario Generale del Comune Calatino, prima invitandolo, poi, invece, intimandogli di far ritirare la proposta di deliberazione di dissesto, minacciando, in caso contrario, di ‘commissariare’ lo stesso Ente, sia il Consiglio Comunale che gli Organi esecutivi”. (a sinistra, il Comune di Caltagirone, foto tratta da win.comune.caltagirone.ct.it)

“Tale fatto – osserva sempre Falcone – assume i contorni di una gravità inaudita e di un’ingerenza ingiustificata, col rischio di far pensare a chissà quali interessi da tutelare (forse incandidabilità dei precedenti amministratori?) e, comunque, rischia di gettare pesanti ombre su una vicenda delicatissima, la cui mancata soluzione espone, con probabile certezza, l’Ente Comune a danni erariali di notevole portata.

“Suscita serie perplessità – prosegue la nota del vice capogruppo all’Ars del Pdl – il fatto che la nota del 31 gennaio 2013, del dirigente generale Giammanco (Luciana Giammanco, dirigente generale della Funzione pubblica ndr), relativa alla procedura di dissesto che conteneva le insinuazioni, perveniva, via fax, prima al consigliere comunale Roccuzzo, capogruppo del PD, e solo dopo al Presidente del Consiglio e al Sindaco e parimenti è accaduto che la nota dell’assessore Valenti (patrizia valenti, assessore regionale alle Autonomie locali ndr) , veniva fatta pervenire prima alla dottoressa Navarra (candidata al Senato per il Megafono!) e solo dopo al Comune di Caltagirone”.

Falcone, con un’interrogazione parlamentare, chiede, quindi, al Governatore: “Quali sono i suoi intendimenti circa il Comune di Caltagirone, se vi sono dei problemi ostativi o necessità di altro genere che suggeriscono allo stesso Governatore di dover chiedere di non procedere alla dichiarazione dello stato di dissesto dell’Ente e, inoltre, di conoscere quali provvedimenti siano stati adottati dal Governo Regionale per consentire a Caltagirone di uscire dallo stato di dissesto in cui oggi si trova, come certificato dallo stesso commissario ad acta regionale”.

In ultimo si chiede di conoscere se la telefonata del Presidente al Segretario Generale del Comune calatino o la convocazione del Presidente dei Revisori dei Conti da parte del capo di gabinetto dell’assessore alle Autonomie Locali, avevano uno scopo di collaborazione istituzionale o dovevano intendersi quali ‘avvisi istituzionali’ sui generis “.

Sulla vicenda non abbiamo le repliche del presidente della Regione, Crocetta, e dell’assessore Patrizia Valenti. Quando arriveranno le aggiungeremo all’articolo.  

 

 

Redazione

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