LA SUA NOMINA A GIUDICE COISTITUZIONALE E LO SPECCHIO DELLITALIA DI OGGI: UN PAESE SENZA, PER DIRLA CON ARBASINO
Sulla nomina di Giuliano Amato a giudice costituzionale si è scatenato un parapiglia. Ed è anche logico: forse il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha calcolato bene gli effetti che la sua nomina avrebbe provocato nel mondo politico del nostro Paese.
Giuliano Amato proviene dalle file del Partito socialista italiano. Ma non è mai stato né un grande leader, né un grande uomo di Governo, né un grande politico. Alla fine degli anni 70 passava per uno degli intellettuali di area socialista, e nemmeno il più originale. Tuttaltro. Ce nerano cento e forse più molto più interessanti di lui.
La sua fortuna comincia quando, nel 1976, Bettino Craxi diventa, più per sbaglio che per convinzione di chi lo elegge, segretario nazionale del Psi. Lerrore di eleggerlo segretario del Partito socialista lo commettono i leader della sinistra socialista, Francesco Di Martino e Riccardo Lombardi. Daccordo con Enrico Manca e con altri, sono convinti che quella di Bettino sarà una segreteria breve. Due anni dopo si renderanno conto di aver commesso un errore gravissimo.
Perché Craxi, il segretario socialista che dice di voler combattere le ingerenze del Pci nella vita del Psi, il socialista-autonomista nemico degli stalinisti del Pci è, in realtà, stalinista nellanimo. Craxi utilizzerà il culto della personalità come metodo di governo del Psi come nessun altro segretario socialista, prima di lui, aveva mai fatto.
A Craxi si lega, tra gli altri, Giuliano Amato. Che farà, allinterno del Psi, una carriera politica fulminante senza averne né i titoli, né – soprattutto – i meriti. Quando Craxi, nel 1985, diventerà capo del Governo del nostro Paese, Amato sarà il suo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del ministri.
La fortuna, ma anche la tradimento. Quando Craxi cadrà in disgrazia, Amato sarà tra i primi ad abbandonare la nave socialista che affonda e a imbarcarsi con gli ex comunisti. Oggi gli rinfacciano di aver lavorato, nellombra, per mettere in cattiva luce di magistrati di Tangentopoli.
Questo, a nostro avviso, non è il maggiore peccato di Amato. Anche perché – e questo è un nostro giudizio – dietro loperazione Tangentopoli erano allopera forze esterne allItalia. Per un motivo semplice: perché se la classe dirigente della Dc e del Psi fosse rimasta in sella, beh, lItalia non avrebbe mai aderito alleuro alle condizioni-capestro poi accettate da Prodi e gestite da Berlusconi. LEuropa presunto-Unita che oggi sta affamando lItalia non poteva che nascere sulle ceneri della cosiddetta Prima Repubblica.
Amato è stato anche, nel 1992, un pessimo presidente del Consiglio del nostro Paese. Ruolo che ha ricoperto, sempre con risultati scadenti, dal 2000 al 2001.
Ma non sono i Governi fallimentari che ha presieduto che lo rendono inviso ad ogni vero socialista. La cosa che può dà fastidio di Amato, lo ripetiamo, è la velocità con la quale abbandona Craxi nel momento più difficile della vita dellex segretario del Psi.
Amato è sempre stato un sopravvalutato. Basta dire che è stato valutato a pieni voti da Craxi, che sarà anche stato un bravo governante, ma che non è mai stato né un grande politico (se lo fosse stato non avrebbe fatto la fine che ha fatto), né un grande intellettuale.
Di Amato tutti hanno contezza della sua maxi-pensione. E una delle tante vergogne di questo Paese. E stato un errore averlo nominato giudice costituzionale. Ed è semplicemente incredibile quello che è avvenuto alla Camera dei deputati. Dove il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia, che stava descrivendo il personaggio Giuliano Amato, è stato interrotto e messo a tacere dal presidente di turno con la scusa dellarticolo 90 della Costituzione.
La verità è che i personaggi come Giuliano Amato andrebbero dimenticati e non premiati. Ma lItalia è lItalia e personaggi del genere hanno sempre spazio.
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