I disastri della Scuola in Sicilia: nemmeno i librai si fidano della Regione, così vogliono essere pagati prima

PRIMA AI GENITORI BASTAVANO I BUONI. ORA SI PAGA IN CONTANTI. POI, QUANDO L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PAGA MAMMA E PAPA’ SI RITIRANO I SOLDI. SULL SFONDO, UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ORMAI  TOTALMENTE SCREDITATA. I PROBLEMI DELL’EDILIZIA SCOLASTICA E DEI PRECARI. LE PRECISAZIONI DELL’ASSESSORATO ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE E I DUBBI DI GIANCARLO CANCELLERI (MOVIMENTO 5 STELLE)

Anno scolastico nuovo, problemi…vecchi. La frase è, probabilmente, abusata, ma inquadra alla perfezione lo stato di salute del mondo della scuola in Sicilia, almeno secondo la prospettiva dei sindacati.

Classi affollate, organici ridotti, edifici inadeguati. Sono i problemi atavici delle scuole dell’Isola, secondo la Cgil e la Flc siciliane che, con i rispettivi segretari generali, Michele Pagliaro e Giusto Scozzaro, chiedono al Governo un intervento per migliorare l’offerta formativa, la qualità di un sistema scolastico attualmente agli ultimi posti delle classifiche e sostenere il diritto allo studio, un una regione che detiene il primato della dispersione scolastica: il 25%.

Un ragazzo su quattro lascia la scuola prima del tempo, ma il governo dell’Isola sembra non accorgersene e non prendere i dovuti e necessari provvedimenti.

“Ci chiediamo – dicono i due sindacalisti – perché non si dato seguito al tavolo regionale sulla scuola, che è stato solo insediato. Del resto, la vicenda delle scuole provinciali è emblematica del disinteresse del Governo sull’argomento: noi – sottolineano Pagliaro e Scozzaro – chiediamo però un’inversione di rotta”.

Cgil e Flc rilevano che “la Regione può intervenire per la scuola per l’infanzia, utilizzando i fondi europei disponibili (almeno 200 milioni) che rischiano di non esserci più nella prossima programmazione europea, se inutilizzati”. La Regione, dicono ancora Pagliaro e Scozzaro, “deve inoltre svolgere un ruolo di indirizzo per la scuola secondaria di II grado, per garantire una crescita programmata in relazione alle prospettive nel mondo del lavoro”.

C’e’ poi il capitolo dell’edilizia: “E’ inconcepibile, a fronte dello stato degli edifici scolastici in Sicilia – dicono – che il bando per l’utilizzo di 50 milioni sia stato fatto con un mese di ritardo lasciando ai dirigenti scolastici tempi risicati per le domande. Si tratta di incidenti di percorso – sottolineano – che non devono ripetersi”.

Secondo Cgil e Flc “il Governo regionale può avere un ruolo decisivo anche per quanto riguarda gli organici e la distribuzione delle risorse, esercitando adeguatamente la propria funzione negoziale nella conferenza stato-regioni. Ad esempio – osservano – rivendicando, in assenza del tempo pieno, un tempo minimo nella scuola primaria di almeno 30 ore”.

“Per quanto riguarda la conoscenza e gli interventi a favore dei giovani – concludono Pagliaro e Scozzaro – è arrivato il momento di passare dalle enunciazioni di principio ai fatti, se si vuole porre le basi per lo sviluppo della nostra regione”.

A rendere agitato l’inizio dell’anno scolastico, per gli studenti di ogni ordine e grado, per i loro genitori e per gli insegnanti, c’è anche il problema del personale precario.

Soltanto due giorni fa, l’Usb (Unione sindacale di base) denunciava che l’Ambito Territoriale per la Provincia di Palermo non ha ancora terminato le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria, violando la norma, richiamata da una circolare del ministero dell’Istruzione dello scorso luglio, che fissa al 31 agosto il termine per il completamento di tutte le operazioni necessarie a garantire il corretto inizio delle lezioni. Tra queste, ricorda l’Usb, ci sono pure le immissioni in ruolo e gli incarichi a tempo determinato.

“Le convocazioni per le assunzioni a tempo determinato del personale precario, necessarie per il corretto svolgimento delle attività didattiche non sono ancora iniziate, e per la scuola dell’infanzia e primaria non si conoscono nemmeno le date delle convocazioni!”, scrive il sindacato. Fino a oggi, giorno di apertura ufficiale dell’anno scolastico 2013/14, sul sito dell’ambito territoriale di Palermo (http://www.pa.usr.sicilia.it/) non c’è nulla.

“Di fatto – aggiunge l’Usb – l’unica operazione portata a conclusione dall’At di Palermo è quella relativa alle pochissime immissioni in ruolo concesse per l’anno 2013/2014, procedura che comunque ha presentato non pochi problemi e intoppi”.

“L’At di Palermo, pertanto, si trova in una grave posizione di inadempienza nei confronti delle scadenze fissate dal Ministero stesso; ci chiediamo perché il Miur non intervenga per fronteggiare una situazione che ormai si ripete da anni e che ricade tutta sulle spalle dei lavoratori, degli alunni e delle famiglie. L’AT di Palermo non è solo inadempiente, ma anche recidivo! L’unica risposta che i Dirigenti e i funzionari dell’At ci hanno fornito e ci continuano a fornire – continua l’Usb – è che i ritardi dipendono dall’assenza di personale. Essendo loro stessi dei lavoratori dovrebbero, anziché far ricadere i disservizi sulla collettività, protestare contro questa perdita di personale”.

Una situazione difficile, alla quale si aggiunge, per i genitori, il problema, anche questo ormai incancrenito, del caro-libri (più di 400 euro la spesa per i libri di testo di uno studente al primo anno di liceo).

Problema dei libri che riguarda anche i genitori dei bambini delle scuole elementari, dato che i librai siciliani, per cautelarsi da eventuali eccessivi ritardi nei pagamenti, da parte della Regione, delle fatture relative alle cedole dei libri delle scuole elementari, hanno annunciato, già nel mese di agosto, che i clienti dovranno pagare interamente il costo dei libri al momento dell’acquisto, per poi essere rimborsati a fronte della presentazione della cedola, ma solo dopo che le librerie avranno ricevuto il pagamento dai Provveditorati.

Colpa dei tempi lunghi nel rimborso delle cedole. L’anno scorso, ad esempio, avevano denunciato i librai, si sono accumulati i mesi di ritardo prima di ricevere il danaro. Intanto, però, i commercianti si erano esposti fornendo i libri alle famiglie e anticipando i soldi per pagare le case editrici.

Problemi su problemi, insomma, e a pagare sono sempre gli studenti, i loro genitori e i lavoratori.

L’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, rispondendo ai dubbi sollevati dagli esponenti del Movimento 5 Stelle su questo argomento, fa sapere che la questione dei buoni libro per le scuole elementari della Sicilia è in fase di soluzione.

“Entro la fine del mese – fanno sapere gli uffici di questo assessorato – le cedole librarie (la cui stampa è stata già appaltata) saranno consegnate agli uffici scolastici delle nove province della regione, mentre a novembre sarà impegnata la somma (poco meno di 8 milioni di euro) da accreditare agli uffici scolastici della Sicilia”.

In via di soluzione dovrebbero essere anche i problemi relativi al buono scuola, il rimborso della retta per le scuole paritarie, fermo al palo ormai da 5 anni.

“Speriamo – dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Giancarlo Cancelleri, che ciò serva ad evitare intoppi e problemi alle famiglie e, soprattutto, ai librai, che spesso hanno sofferto dei ritardi nell’erogazione delle somme”.

“Anche su questo versante – aggiunge Cancelleri – sembrerebbe che situazione, almeno per per quanto riguarda l’annualità 2008-09, sia al capolinea. Noi comunque vigileremo e continueremo a pressare. Troppe volte in passato erano arrivate notizie simili che però non hanno trovato riscontro nei fatti”.

 

 

Stanislao Lauricina

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