Per voto di scambio alle ultime elezioni comunali di Petrosino (in provincia di Trapani), il tribunale di Marsala ha condannato a 15 anni di carcere ciascuno Marco Buffa – pregiudicato ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro – e l’ex consigliere comunale Michele Buffa. Entrambi erano stati arrestati nel marzo del 2023: il primo era finito in carcere, mentre per il secondo erano stati disposti gli arresti domiciliari.
La pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Francesca Dessì aveva chiesto 14 anni per Marco Buffa – difeso dall’avvocata Luisa Calamia – e 15 per Michele Buffa, assistito dal legale Nicola Clemenza. L’indagine è stata condotta dai carabinieri. Dopo l’arresto, Michele Buffa si è dimesso da consigliere comunale. Qualche giorno dopo, a dimettersi era stato anche il presidente del Consiglio comunale Aldo Caradonna.
Secondo l’accusa, Marco Buffa, accusato di associazione mafiosa, già condannato in primo grado per 416 bis, in via definitiva, per avere favorito in passato la latitanza degli allora vertici del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, poi arrestato nell’operazione Hesperia (con condanna in primo grado a undici anni e quattro mesi), avrebbe «procurato voti in favore del candidato Michele Buffa (in quota Udc nella lista Alternativa – Insieme per Petrosino) consentendogli di essere eletto a consigliere comunale di Petrosino. Questo in cambio dell’erogazione di denaro e di altre utilità, nonché della disponibilità a soddisfare gli interessi e le esigenze dell’associazione mafiosa».
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