Bronte, in commissione Sanità i nodi dell’ospedale Rifacimento Pronto soccorso e mappa dei reparti

Rete ospedaliera e futuro dell’ospedale Castiglione-Prestianni di Bronte. Sono stati questi i due temi al centro dell’incontro avvenuto oggi a Palermo in commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana. Presenti, oltre a tutti i vertici dell’Azienda sanitaria provincia di Catania, fra gli altri anche il sindaco di Bronte Graziano Calanna, il sindaco di Maletto Giuseppe De Luca, il sindaco di Cesarò Salvatore Calì e il sindaco di Maniace Antonino Cantali, la consigliera comunale di Bronte del Movimento cinque stelle Valeria Franco, l’assessore alla Sanità di Randazzo. Per le associazioni locali Giuseppe Gullotta e per il comitato pro-ospedale di Bronte, Luigi Saitta.

Tra i vari nodi c’è la questione del rifacimento del Pronto soccorso. Sul punto il direttore generale dell’Asp, Giuseppe Giammanco ha assicurato che, entro un mese, verrà presentato il progetto definitivo che dovrebbe avvalersi di un finanziamento regionale di 800mila euro. Una delle vicissitudini riguarda i vecchi lavori, che interessano diversi reparti del nosocomio, iniziati dieci anni fa con budget di otto milioni di euro e non ancora terminati. Con la ditta, la Ati Group di Bagheria, finita in amministrazione giudiziaria dopo la confisca a Michele Aiello, ex re delle cliniche private condannato insieme all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro nel processo sulle talpe alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. 

«Se partiamo dal presupposto per cui questo ospedale doveva essere chiuso allora possiamo esprimere soddisfazione – commenta a MeridioNews il primo cittadino di Bronte, Graziano Calanna – ma se guardiamo ai servizi che il nostro territorio merita non possiamo essere soddisfatti. La mancanza del reparto di Urologia è grave, per esempio». Sul tema dei lavori in sospeso «che sembrano infiniti, qualunque piano diventa inutile se non si risolve prima questa questione e si procede rispettando i tempi. Il direttore generale dell’Asp – aggiunge Calanna – ci ha assicurato che c’è un ingegnere che sta lavorando sul progetto del Pronto soccorso a cui ho chiesto un incontro per essere messo a conoscenza». 

Per quanto riguarda la rete ospedaliera, durante l’incontro in commissione Sanità è stato assicurato che si manterranno i reparti di Chirurgia e di Pediatria oltre al Pronto soccorso, ma come dipartimenti e non come unità complesse. La differenza sta nel fatto che a dirigerli non ci sarà un singolo primario ma un capo dipartimento che si avvarrà di alcuni dirigenti responsabili all’interno di una rete di ospedali che dovrebbe comprendere Paternò, Bronte e Biancavilla. Come unità complessa dovrebbero essere mantenute quelle di Medicina generale e Lungodegenza

Nessuna assicurazione sull’Ortopedia con i sindaci tutti schierati per la richiesta di ottenere un’unità semplice con annessa sala gessi. La Regione ha preso tempo annunciando un approfondimento sui numeri. Le speranze su quest’ultimo passaggio sarebbero ridotte al lumicino. «Abbiamo chiesto un punto di riferimento per l’Urologia, con almeno un ambulatorio – spiega il sindaco di Maletto, Giuseppe De Luca – Non siamo soddisfatti da quanto riferito dal governo regionale e, proprio per questo, abbiamo fatto alcune controproposte che metteremo nero su bianco in una dettagliata relazione. Nello stesso tempo, abbiamo proposto di allargare la competenza dell’Asp anche ai Comuni di Cesarò e San Teodoro». 

Uno dei deputati all’Ars della commissione Sanità che si è fatto maggiormente carico della situazione è il pentastellato Francesco Cappello. «Non possiamo ritenerci soddisfatti dello stato attuale delle cose, specie per quanto riguarda il tema dei lavori sospesi o mai iniziati – afferma – ma, intanto, è stato giusto ascoltare in commissione tutti i sindaci dei territorio interessati perché è importante riuscire sempre a fare un discorso di sistema». Una discussione durante la quale sono stati snocciolati anche dei dati contrastanti. «Abbiamo chiesto ai sindaci di farci pervenire le loro osservazioni per poterci ragionare anche in futuro».

Marta Silvestre

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