«Non vuol essere una questione di campanilismo, bensì la richiesta di mantenimento di una realtà scolastica autonoma della città di Bronte». Con queste parole i rappresentanti dei genitori degli alunni del primo circolo didattico Nicola Spedalieri chiedono che la scuola venga accorpata al plesso Marconi, attualmente appartenente al secondo circolo. Richieste che provengono dopo le direttive d’attuazione del ministero dell’Istrituazione alla scuola pedemontana, le quali sottolineano che tra i parametri che attestano il mantenimento dell’autonomia di una scuola con sede montana, come quella di Bronte, rientra quello di avere almeno 400 iscritti. Numeri che il primo circolo didattico non raggiungerebbe. Dalle ultime stime a mancare sarebbero sei studenti. La risposta dell’Ufficio scolastico regionale sulla questione è arrivata lo scorso 25 maggio. Da quanto notificato sembra inevitabile che avvenga una razionalizzazione del sistema scolastico brontese per far fronte alla diminuzione di iscritti avvenuta in questi ultimi anni. Per questo motivo lo SpedalIeri adesso rischierebbe di vedere modificata la propria autonomia. Tutti motivi che determinerebbero la sollevazione del dirigente scolastico e del direttore amministrativo. Inoltre, secondo alcuni, la scuola non avrebbe più priorità in alcuni progetti con la conseguente perdita di fondi.
Non è ancora chiaro quello che avverrà in attesa che il Comune e la Regione si esprimano, ma sarebbero almeno tre le possibilità che potrebbero prendere corpo in vista di queste modifiche degli organi scolastici. La prima è quella che il primo circolo Spedaleri possa essere accorpato sia alla scuola media che a un’altra divisione scolastica, la seconda opzione auspicata è quella che il primo circolo venga accorpato esclusivamente alla scuola media. L’ultima alternativa sarebbe quella di accorpare allo Spedaleri il plesso Marconi (secondo circolo).
Proprio quest’ultimo caso sarebbe quello più favorevole secondo i genitori dello stesso primo circolo Spedaleri. «Le nostre richieste non sono infondate – affermano alcuni rappresentanti dei genitori a MeridioNews –. Di fronte al Marconi abbiamo la scuola dell’infanzia IV novembre, asilo che fa parte del primo circolo. Poi ci sarebbe restituito un favore che già in passato abbiamo fatto al secondo circolo, che aveva avuto lo stesso problema ». Ancora secondo quanto sostenuto da alcuni genitori, l’accorpamento in questione avrebbe anche ragioni logistiche dato che si troverebbe al nord della città, così come tutti gli altri plessi della scuola a rischio autonomia.
Queste motivazioni, però, si vanno a scontrare con le preoccupazioni dei genitori di chi frequenta il Marconi. Tra le tante ipotesi paventate da questi ultimi ci sarebbe quella della possibile perdita degli insegnanti che tuttora prestano servizio al secondo circolo, una volta che questo venga accorpato al primo: in questo caso, gli insegnanti potrebbero scivolare agli ultimi posti della graduatoria d’istituto, non avendo la garanzia della cattedra. Ma i rappresentanti dei genitori del consiglio d’istituto del primo circolo assicurano: «Le insegnanti non cambieranno, né perderanno il posto – sostengono – cambierà solo il dirigente e il segretario a cui rivolgersi».
Frattanto la situazione non sembra trovare punti di sbocco, mentre il mese scorso i genitori del primo circolo insieme alla dirigente scolastica hanno sottoposto una delibera da discutere nel prossimo Consiglio comunale, convocato per il 10 luglio, in cui si affronterà l’argomento. Le due dirigenti dei rispettivi plessi scolastici preferiscono non sbilanciarsi, preferendo attendere gli esiti della seduta consiliare. Quindi la palla passa al sindaco Graziano Calanna. «Una parte dell’opposizione mi chiede di salvare l’autonomia del primo circolo: ma non si può che annettere una parte del Marconi al primo circolo per salvare l’autonomia di quest’ultimi – afferma a MeridioNews -. Attendiamo il consiglio comunale e vediamo quali richieste formuleranno le dirigenti scolastiche, le famiglie e i sindacati: ascolteremo tutti». Il primo cittadino Calanna fa le veci dell’assessora Ketty Liuzzo, addetta all’Istruzione, che preferisce non esprimersi poiché presta servizio in una delle scuole della cittadina di Bronte: «Non c’è alcun tipo di conflitto o condizionamento – aggiunge Calanna -, l’assessora Liuzzo ha preferito non rispondere per eccessiva prudenza. Ma sono sicuro che se si fosse adoperata per risolvere la questione, l’avrebbe fatto con assoluta imparzialità e competenza».
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