Briganti Librino, presentata la nuova maglia sociale In mischia c’è anche Chiara. «In campo per formarsi»

«Lei è emozionata. Io sono molto preoccupata».
Concetta è la mamma di Chiara, una delle giocatrici di rugby della squadra under 12 dei Briganti di Librino. Undici anni, i suoi lunghissimi capelli spiccano anche nelle mischie nelle quali si lancia assieme ai compagni di squadra. Concetta guarda accigliata la figlia correre con la maglia rossa. I piccoli dei Briganti oggi sono stati impegnati in un quadrangolare contro altre squadre siciliane: Padua Ragusa, Carlentini rugby Cus Catania. Una giornata dedicata a loro, ma che ha visto anche la presentazione ufficiale dei nuovi sponsor della società che si allena al campo San Teodoro.

«Vedeva giocare il fratello più grande, si è appassionata e ha voluto iniziare ad allenarsi pure lei – racconta Concetta – In questo quartiere non c’è molto per i ragazzi.
Quello che fanno i volontari qui è prezioso, dovrebbero ricevere più sostegno». E se da un lato i timori di graffi e lividi la spaventano, dall’altro pensa che il campo sia un luogo adeguato per formare il carattere dei bambini. «La farà diventare più forte».

«A febbraio taglieremo la torta con le
dieci candeline», dice con soddisfazione Stefano Curcuruto, presidente dell’associazione sportiva. «Adesso siamo coinvolti in alcuni progetti con le scuole Livio Tempesta, San Giorgio e Pestalozzi – continua – Fin dall’inizio il nostro scopo è stato aggregare quanti più bambini possibile e abbiamo scelto il rugby come sport perché si deve giocare tutti uniti, uno per l’altro». Mentre parla lo sguardo passa dai giovani under 14 ad alcuni componenti della formazione maggiore. «Oggi in prima squadra troviamo dei ragazzi che avevano dieci o undici anni quando abbiamo iniziato – sorride – Era il nostro obiettivo, creare una realtà che potesse andare avanti nel tempo».

La maglia presentata oggi – disegnata da
Andrea Maggio – racchiude il percorso avviato nel 2005 nel grande quartiere a Sud di Catania: lo scudetto, formato dai palazzi di viale San Teodoro a simboleggiare i pali della meta; la data «che indica i dieci anni di brigantaggio»; e il motto «Omo se nasce, Brigante si more», l’urlo che risuona a ogni partita giocata dalle squadre librinesi. Poi ci sono gli sponsor, alcuni dei quali sono delle realtà affini per l’impegno sociale profuso in città. Come l’associazione Gammazita e il teatro Coppola, ma anche i volontari di A casa di MomoOfficine culturali. Il loro è un «supporto economico, ma soprattutto condividono il progetto: cambiare il mondo dal basso».

Una foto di rito, poi i giocatori vengono chiamati per il riscaldamento. Domenica prossima in campo scenderanno anche le
Brigantesse, la formazione femminile che debutterà alle 11 con la prima partita in coppa Italia.

Carmen Valisano

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