Il sì dei revisori dei conti è stato incassato. Poi toccherà al passaggio in commissione Bilancio. E, infine, al consiglio comunale. L’iter del bilancio di previsione 2015 del Comune di Catania sembra essere arrivato finalmente a un punto di svolta. Questa mattina, durante la seduta della commissione consiliare competente, è arrivato l’avviso che il collegio contabile di Palazzo degli elefanti ha dato il suo via libera al documento sulle casse dell’amministrazione etnea. Un parere che si attendeva da settimane e che non è ancora stato diffuso ufficialmente, nonostante un dato sarebbe già noto a tutti: un lungo elenco di riserve.
Le perplessità dei revisori etnei, del resto, sono note da tempo. E sono state in parte sottoscritte dalla Corte dei conti, che lo scorso 1 dicembre ha notificato al Comune un’ordinanza, che non lascia spazio a proroghe, tramite la quale si richiede formalmente di rispondere a dieci punti entro 45 giorni. In caso contrario la magistratura contabile sarebbe costretta a chiedere che venga dichiarato il dissesto del Comune. Una spada di Damocle che pende sulla testa della giunta e del senato cittadino, per scongiurare la quale è necessaria – tra le altre cose – anche l’approvazione del bilancio di previsione dell’anno in corso.
Il parere favorevole dei revisori dei conti, però, non segna la chiusura di questo capitolo. E non solo perché manca il vaglio della commissione competente e del consiglio comunale. Anche perché, si mormora nei corridoi di Palazzo dei chierici (sede dell’assessorato retto da Giuseppe Girlando), che nel testo firmato si richiedono una sfilza di carte. Tra le quali un piano triennale di contenimento delle spese, le relazioni dei revisori dei conti delle società partecipate comunali, un elenco cronologico ufficiale dei debiti fuori bilancio, un tabulato relativo alla tassa di soggiorno e alcuni chiarimenti sulla lettera con cui alcuni creditori – tra i quali l’ex moglie di Enzo Bianco – chiedono al Comune di saldare un debito da dieci milioni di euro.
Domani, alle 12, i consiglieri comunali che compongono la commissione Bilancio dovrebbero discutere di tutti questi aspetti. Che vengono tenuti sotto controllo dal commissario straordinario Antonio Garofalo, inviato dalla Regione Sicilia a Catania per vigilare sulle casse catanesi. In pochi giorni, e proprio con il Natale in mezzo, la commissione guidata da Vincenzo Parisi dovrà analizzare il documento e spedirlo all’approvazione del consiglio comunale. «È una procedura d’urgenza, per cui abbiamo solo cinque giorni per dare il nostro parere – dice Parisi – Lo posso anticipare: noi rimanderemo tutto all’aula, perché i tempi tecnici per esprimersi sono assolutamente insufficienti. Da domani inizieremo a lavorare il sabato, la domenica e pure durante le feste. Non è corretto».
Il 28 dicembre scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti e il 29, invece, il senato cittadino sarà chiamato a votare il bilancio preventivo. «È un paradosso approvare a fine dicembre un documento programmatico. È come se noi decidessimo su cose che sono già state fatte», conclude. «A noi non piace l’atteggiamento del “bere o affogare” a cui spesso, troppo spesso questa amministrazione ci sottopone», afferma Sebastiano Arcidiacono, vicepresidente vicario del consiglio comunale. Che insieme ad altri 24 consiglieri comunali ha chiesto una seduta straordinaria dell’aula consiliare per vederci più chiaro «relativamente alla pesante ordinanza della Corte dei conti». «Non averlo ottenuto è un grave atto di scortesia istituzionale. Decideremo il da farsi», dichiara Arcidiacono.
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