«A Catania non manca niente. Eppure la città ha diversi problemi. Non solo per la mafia o il clientelismo, ma soprattutto per l’ignoranza e la resistenza al cambiamento». Andrea Genovese, catanese, 39 anni, la sua piccola rivoluzione l’ha già fatta. Ha portato in città un mestiere che negli Stati Uniti è la normalità mentre nel capoluogo etneo non si era mai visto: Bici express Catania, il corriere in bicicletta. Una piccola ditta – con due collaboratori – e decine di clienti: da una scuola di danza a diverse farmacie. Uffici e privati che scelgono di affidare i loro pacchi e la loro corrispondenza a pony express a pedali. «Io volevo dimostrare a me stesso che lavorare in un modo diverso è possibile spiega Andrea e dare anche il buon esempio. Loro, i miei clienti, ci scelgono però soprattutto per i prezzi competitivi e il servizio rapido». E l’ambiente ringrazia.
«In città la tematica ambientale non è ancora molto sentita. Qui si pensa al commercio, manca di certo un tipo di cultura da Nord Europa», dice Genovese. Eppure la crisi potrebbe essere l’occasione per ripensare i propri modelli. Come il calzolaio a cui Bici express Catania aveva offerto una collaborazione. «Credo sia uno dei pochi artigiani rimasti a fare scarpe su misura racconta l’ideatore Girava sempre in motorino e gli avevo proposto di affidare a noi le sue consegne ai clienti. Ma lui era uno di quelli che non credeva nel nostro progetto». Pochi mesi dopo, però, i due si incontrano per strada. E del motorino non c’è traccia: «Mu vinnii e m’acattai ‘sta bella bicicletta», avrebbe risposto il calzolaio. Più economica e salutare.
Ed è stata proprio la crisi – «che in Sicilia esiste da anni» – a spingere Andrea Genovese a importare questo mestiere. «Ho lavorato per quasi dieci anni come magazziniere racconta Quando ho capito che il mio datore di lavoro stava per licenziare, sono andato via da solo». E ha ripreso a viaggiare, come gli è sempre piaciuto, stando fuori anche quasi due mesi. «All’estero notavo che il modo di lavorare è diverso. Qui non ci mancherebbe nulla, ma abbiamo grossi problemi logistici e nessuno reagisce, come fossimo drogati», dice. Poi, la scoperta del bike messanger, un mestiere basato su un’altra passione di Genovese: la bicicletta. «Quando sono tornato a casa ho iniziato a fare ricerche, raccogliere dati, indagini di mercato», spiega. Ma l’idea e l’organizzazione da sole non bastano. E così Genovese si imbatte in una rete di burocrazia, ritardi e «false informazioni». «E’ come se ci fosse una forte resistenza alle nuove idee dice Ci sono apparati che bloccano, stancano la gente e non incentivano a far emergere le capacità».
Alla fine, però, tre anni e mezzo fa, fonda la sua azienda. Con due giovani collaboratori fissi e degli aiutanti di passaggio. «Capita spesso che i ragazzi, anche stranieri, organizzino dei tour in bicicletta e, intanto, cerchino lavoro per un mese o poco più nelle imprese di bike messenger sparse per il mondo». Perché, più che un lavoro, è una passione. Che ha anche delle gare proprie: una sorta di caccia al tesoro organizzata in diverse città d’Italia, vinta dal più veloce sui pedali. «Forse parteciperò a Roma, ma non sono un campione», ride Genovese. L’allenamento però lo fa ogni giorno.
Si inizia la mattina con l’attesa delle telefonate dei clienti. Una volta fissati gli appuntamenti in base al tragitto, per ottimizzare tempi e forze si comincia. Lettere, pacchi, frutta, farmaci per le persone anziane vengono portati da un lato all’altro della città. «Quando riesci ad attraversare Catania in 15, 18 minuti, nonostante il traffico, il cliente è soddisfatto spiega Genovese Ma per noi significa volare». Eppure la velocità – insieme ai prezzi concorrenziali con i corrieri tradizionali è uno dei motivi principali del successo di Bici express. «E’ vero che rispetti l’ambiente e che esistono degli sgravi per le ditte che non inquinano nei trasporti, ma questo non incentiva ancora abbastanza», ammette l’ideatore etneo. Che non ha mai voluto investire nella pubblicità: «La migliore e la più vera è il passaparola». E con lui sembra aver funzionato.
[Foto di Bici express Catania]
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