Bici a pedalata assistita, caos a Catania Per il giudice è a norma, il Comune ricorre

Sembra uno scooter, ma è una bicicletta a pedalata assistita, prodotta in Cina e venduta in tutta Italia. Eppure, nei mesi scorsi (caso unico in tutta Italia), i vigili urbani di Catania hanno disposto il sequestro di molti di questi mezzi. Che, sempre più diffusi in città, sono utilizzati dagli stessi vigili, «ma nella forma di normali bici». I proprietari di questi mezzi hanno fatto ricorso e, già a maggio, è arrivata la prima sentenza: «Il velocipede sequestrato è assimilabile a una bicicletta elettrica a tutti gli effetti di legge», scrive chiaramente il giudice di pace di Catania Eleonora Distefano. E secondo questo parere, la bicicletta Oscar – venduta dalla Zenith project di Alcamo – può liberamente circolare in città, «senza targa e senza assicurazione», come confermato dal giudice e pubblicizzato dall’azienda.

Costa mille euro sul web, può usufruire degli incentivi comunali e statali come qualsiasi altra bici a pedalata assistita – dai 250 ai 500 euro, più un ulteriore 20 per cento sul costo totale – ed è venduta «dai nostri rappresentanti su appuntamento», riferiscono dall’azienda. La caratteristica peculiare, oltre al bauletto e la scocca da scooter, è che il mezzo può anche muoversi per lunghi tratti senza l’uso dei pedali, unico segno esterno che si tratta di una bicicletta. Per i vigili urbani di Catania però la somiglianza a uno scooter è troppa, e sono già una decina le biciclette sequestrate e multate. Indicando, tra le motivazioni, anche una manopola «assimilabile a un acceleratore di velocità». Ragioni respinte dal giudice di pace che nella sentenza scrive «la sagoma del velocipede è di nessun rilievo, in quanto trattasi di velocipede munito di motore di modesta potenza da 0,25 Kw, azionato tramite i pedali». Pronunciata il 14 maggio scorso dando piena ragione al ricorrente, la sentenza sembrava ormai aver chiuso la questione. Ma a palazzo degli Elefanti non si sono rassegnati.

«Il 2 ottobre ci è stato notificato che il Comune di Catania ha fatto ricorso in appello alla decisione del giudice Distefano. E che dovremo aspettare fino a maggio 2013 per sapere l’esito», dichiara l’avvocato del proprietario, Fausto Muscuso, che a breve affronterà le udienze per altri quattro casi. «Le bici hanno un marchio Cee che ne certifica le caratteristiche tecniche, ed è chiaramente specificato nell’articolo 50 del codice della strada che questi mezzi possono circolare fino a velocità di 25 chilometri orari». Una verifica tecnica che da parte dei vigili non è mai stata effettuata. «In tutto il resto d’Italia queste bici girano liberamente e non vengono multate. E la stessa polizia municipale ha in dotazione dei mezzi simili», conclude il legale.

In effetti, i vigili catanesi utilizzano delle biciclette a pedalata assistita, con motore elettrico di potenza simile. Ma secondo Giacomo Guglielmi, che si occupa di mobilità per il Comune di Catania, i due mezzi non sono uguali. «Sono attualmente otto le biciclette elettriche utilizzate per il pattugliamento del centro storico», riferisce Guglielmi. Sono state acquistate due anni fa «tramite una iniziativa del ministero dell’Ambiente che ha anche dotato le scuole catanesi di 100 biciclette a pedalata assistita». E funzionano molto bene secondo l’ingegnere, soprattutto «da quando a Catania abbiamo deciso di puntare sulla mobilità sostenibile aprendo le corsie degli autobus al transito delle biciclette. Ultimamente questa decisione è stata criticate dagli autisti Amt, – continua Guglielmo – ma quando verranno create le corsie preferenziali bus rapid transit non ci saranno più problemi.  A breve pubblicheremo un bando per l’acquisto di altre 16 biciclette a pedalata assistita».

Una gara a cui, quasi paradossalmente, è interessata la stessa Zenith Project. Il legale dell’azienda, Francesca Cafiso, sostiene infatti che «è un momento particolarmente positivo per questo tipo di mezzi. Contiamo di partecipare al bando comunale». L’avvocato della società non si sente però di cantare vittoria sul caso dell’Oscar. «Vendiamo queste biciclette in tutta Italia, senza nessun problema, ma sarei ipocrita a dire che a Catania i cittadini possono comprarle tranquillamente. Aspettiamo prima l’appello», spiega Cafiso. Che, per il danno di immagine causato alla società, ha avuto mandato di denunciare «per abuso d’ufficio e diffamazione gli autori del sequestro». La Zenith, secondo quanto riferito dal legale, è peraltro al momento «in liquidazione» e il nuovo nome della società, come già visibile sul sito internet, è Eco Energia srl. La denuncia è ora al vaglio della Procura etnea e fino ad alla conclusione delle vicende giudiziarie, come consiglia un vigile in piazza Duomo, «se proprio vogliono comprare queste bici, possono prendere quelle che hanno l’aspetto delle vecchie biciclette, e multe non ne facciamo».

Leandro Perrotta

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