Un parco verde descritto come «un asse generatore di tutto il quartiere» che consentirà il collegamento pedonale e ciclabile dei nuclei abitativi. Librino, città satellite di Catania progettata a metà degli anni Settanta dall’architetto giapponese Kenzō Tange, torna al centro delle proposte di rilancio con un bando da 1,5 milioni di euro pubblicato dalla direzione Ragioneria di palazzo degli Elefanti. Da quando il quartiere ha visto la luce, con la sua posizione periferica a sud ovest del capoluogo etneo, si è trasformato in una zona complessa e sempre alla ricerca di riscatto. Ambizioni che puntualmente si scontrano con gli interessi di Cosa nostra e l’incapacità della politica.
Il progetto in questione riguarda la realizzazione di un parco urbano con annessa pista ciclabile. Un’operazione già approvata dal Comune di Catania a cui è seguito un bando per l’appalto dei lavori, che scadrà il prossimo 29 agosto. Il piano esecutivo è stato affidato allo studio di ingegneria S.T.A Progetti, che fa capo all’urbanista Francesco Lo Giudice. Un nome noto nel rione popolare essendo lo stesso che a partire dagli anni ’70 si è occupato di svariate opere, compresa quella che riguarda il recupero del cosiddetto palazzo di cemento. L’appalto per l’esecuzione dei lavori bandito con procedura aperta verrà aggiudicato con il criterio del prezzo minore. L’apertura delle buste avverrà il 5 settembre negli uffici di via Domenico Tempio. Mentre il progetto, inserito nel programma triennale delle opere pubbliche 2017/2019, verrà finanziato con i soldi provenienti dal cosiddetto Patto per Catania, firmato il 30 aprile del 2016 dal sindaco Enzo Bianco e dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi.
La zona indicata per la realizzazione della pista ciclabile è quella a ridosso del polo sportivo San Teodoro, dove sono di casa i Briganti Rugby Librino. «L’arteria – si legge nel progetto firmato dall’architetta Sabina Zappalà – sarà affiancata da un marciapiede pedonale che consente di istituire un percorso nell’ambito del quartiere». Tra i dettagli che emergono dalla lettura dei documenti c’è anche quello della lunghezza della ciclabile: «Circa 1000 metri che si adageranno sui manufatti esistenti rendendoli tra di loro collegati».
Dal progetto è possibile individuare l’inizio e la fine della striscia riservata alle due ruote. Il primo parcheggio bici viene indicato nei pressi dell’istituto comprensivo Vitaliano Brancati. L’itinerario proseguirà alle spalle del campo dei Briganti per poi transitare nell’ampia zona incolta dominata dall’alto da villa Pennisi, sede della partecipata comunale Multiservizi. Il tutto, si continua a leggere nel progetto, prendendo spunto da un modello «nordeuropeo». Dalla mappa è possibile notare anche un collegamento tra il viale San Teodoro e le strade Giulio e Cardinale.
I ciclisti, quando l’opera verrà realizzata, si sposteranno lungo una striscia di bitume colorata larga tre metri, affiancata da un sistema di smaltimento delle acque e da un impianto d’illuminazione a led a basso impatto energetico. La pista sarà poi completata con «una barriera di sicurezza in calcestruzzo, posta dietro la sede riservata alle biciclette, che potrà fungere anche da sedile». In generale, quello che viene indicato come parco urbano di Librino comprenderà una porzione di terreno grande 410mila metri quadrati. Nel piano di riassetto vegetale della zona interessata ci sarà «una varietà delle essenze. Dando priorità a quelle che hanno maggiore radicamento nel territorio», si continua a leggere nel progetto esecutivo. La pista, infine, transiterà in un’ampia porzione di terreno affiancata da un susseguirsi di orti urbani.
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