Banche, l’Abi vuole le mani libere. Polemica l’Ugl: “Non sono interessati al rilancio del nostro Paese”

IL MONDO BANCARIO ITALIANO PENALIZZA CON LA DISDETTA DEL CONTRATTO DI LAVORO I PROPRI DIPENDENTI.A DICHIARAZIONE DI FABIO VERZELLI, SEGRETARIO NAZIONALE UGL CREDITO.

La disdetta largamente anticipata del contratto dei bancari da parte dell’Abi, l’Associazione delle banche italiane, ha suscitato la reazione dei sindacati.

Fra questi l’Ugl – Unione generale del Lavoro – appare quella più combattiva. In un comunicato congiunto della segreteria confederale e del sindacato della categoria del credito l’Ugl ha espresso la propria condanna del gesto operato dall’associazione dei banchieri che “non intende riconoscere l’ultrattività al contratto vigente” e intende “perseguire la politica dei tagli senza proporre adeguate soluzioni per lo sviluppo”.

“Il settore del credito – si legge ancora nel comunicato è fondamentale per la ripresa economica”.

La nota del sindacato è stata ripresa e diffusa dalle agenzie Italpress, Asca, Adnkronos Agv news ognuna delle quali sottolinea questo o quel passagio, ma la sostanza è che l’Abi, piuttosto che aprire la trattativa per il rinnovo del contratto alla luce delle necessità del Paese di innestare un processo di crescita dell’economia nazionale, di concerto con le organizzazioni sindacali, intende avere le mani libere nella gestione delle aziende di credito e continuare nella linea attuale del contenimento del sostegno alle imprese.

D’altra parte, le banche in questi ultimi due anni hanno avuto la vita facile senza rischi e con massimi margini di lucro per via del fatto che si possono approvvigionare di denaro all’1 per cento ed investire il loro capitale a tassi più che remunerativi acquistanto titoli di Stato a breve e medio termine. Questo meccanismo, peraltro, consente alle banche di utilizzare al minimo i loro apparati e quindi di prevedere anche la riduzione degli organici in quanto questi sono scarsamente impegnati nella normale attività bancaria rivolta alle imprese ed alle famiglie.

Su questi temi ieri, nella sede palermitana dell’organizzazione, si è svolta un’assemblea dei lavoratori con la partecipazione del segretario nazionale dell’Ugl-Credito, Fabio Verzelli.

“Non c’è mai stato nel tempo un attacco così duro da parte dell’Abi verso la categoria dei bancari – ha detto verzelli -. Disdettando unilateralmente il contratto del credito, l’associazione datoriale vuole palesemente destrutturare lo stesso, stravolgendone l’impianto. La situazione attuale è di grande disagio fra i lavoratori bancari. Reagiremo unitariamente con le organizzazioni di categoria”.

“Le banche vogliono imporre le innovazioni tecnologiche al fine di ridurre il personale -ha proseguito il segretario nazionale dell’Ugl credito -. Noi comprendiamo che il momento è difficile, ma il bilanciamento sociale è fondamentale. I banchieri hanno dimostrato tutta la loro incapacità, tagliando i costi, senza misure di sviluppo. I contenziosi del sistema creditizio che incidono inevitabilmente sugli utili ne sono la testimonianza. Non possono rivalersi sui lavoratori”.

Riccardo Gueci

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