E’ QUANTO SI LEGGE IN UN COMUNICATO DIRAMATO DAL SINDACATO DEI DIRIGENTI MEDICI CIMO. CHE STIGMATIZZA GLI “INCARICHI PROFESSIONALI ESTERNI”
L’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, nel 2013, presenta un ‘buco’ di bilancio di quasi 18 milioni di euro.
E’ quanto si legge in un comunicato diramato dalla CIMO (il sindacato della Dirigenza Medica). A firmare il documento sono il segretario regionale, Angelo Collodoro, il segretario aziendale, Giuseppe Bonsignore, e il segretario provinciale, Antonio Iacono.
La CIMO, “lo scorso 11 Marzo – si legge nel comunicato del sindacato – ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti per denunciare una perdita di produttività dellAzienda Ospedaliera Villa Sofia Cervello relativa allanno 2013 di circa 10 milioni di euro, paventando il rischio di un buco di bilancio di dimensioni rilevanti. La CIMO chiedeva tra laltro di fare chiarezza sulle accuse lanciate dallallora Commissario Giacomo Sampieri a tutti i Primari su un presunto giro di cartelle cliniche ‘gonfiate’ e su un meccanismo di ‘truffa’ simile che avrebbe coinvolto altre Aziende Ospedaliere”.
Sampieri, si legge sempre nel comunicato, ha replicato dicendo di aver fatto risparmiare il sistema sanitario regionale. Se gli altri avessero agito come noi, le ‘casse’ della Regione avrebbero tratto benefici.
Le cose, in effetti, sono un po’ diverse. “Nei giorni scorsi infatti – si legge sempre nel comunicato della CIMO – lattuale Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera, Ignazio Tozzo, ha firmato la delibera n. 391 del 19/05/14 relativa al Bilancio Consuntivo 2013, relativo alla gestione Sampieri, che viene presentato ‘tecnicamente’ in pareggio. Infatti la delibera in oggetto recita: Vista la nota n 35690 del 30 Aprile 2014 dellAssessorato Regionale Sanità che prevede la copertura di perdita negoziata di MILIONI 7.195 e la copertura di ulteriore perdita di gestione per Mln.10.410 che consente di equlibrare a pareggio il risultato di esercizio
“Quindi – commentano i sindacalisti della CIMO – non solo oltre 7 milioni di euro di perdita preventivata e ‘negoziata’, ma anche altri 10 milioni di perdita di gestione a causa di una gestione scriteriata ed incompetente. Di fatto lassessorato regionale alla Sanità ha coperto un ‘buco’ di quasi 18 milioni solamente in una Azienda Ospedaliera”.
“La CIMO – prosegue il comunicato – quindi aveva visto bene leggendo correttamente i dati e lanciando lallarme in tempo reale. Di chi la colpa? La normativa vigente impone che i manager responsabili di deficit di bilancio siano rimossi non possano essere nominati per due anni e rispondano del deficit causato. A Villa Sofia non cè stata rimozione del manager (nonostante le dichiarazioni dellassessore Lucia Borsellino), ma solo una ‘dimissione tecnica’ che lascia aperta la porta ad una possibile ulteriore nomina. Cè da ricordare che la gestione Sampieri è stata difesa impropriamente ed inopportunamente dal Governo regionale!”.
“Cè da dire che evidentemente – leggiamo sempre nella nota sindacale – ci sono state anche maggiori uscite oltre che minori introiti derivanti da una produttività messa in crisi da una pessima organizzazione dellazienda. In questi giorni emergono incarichi professionali esterni affidati ‘informalmente’ ed in maniera inappropriata dalla passata gestione commissariale e non solo per quanto riguarda laffidamento di servizi di vigilanza armata”.
L’organizzazione sindacale pone una domanda: “Ma quando si parla di ‘tagli’ nel settore della Sanità con cui, magari, poter pagare gli stipendi dei dipendenti regionali a cosa ci si riferisce?”.
Quindi una considerazione finale: “Unultima osservazione – conclude la nota della CIMO – il predecessore di Sampieri, Salvatore Di Rosa, fu valutato negativamente e rimosso dallincarico a fronte di un Bilancio 2012 che registrava un utile di esercizio di 5 milioni di euro. Misteri della politica e della Sanità siciliana”.
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