Avola, lo spettacolo di bike wash in piazza alle 12 Multa di mille euro, «volevamo ammazzare il tempo»

Ha sollevato polemiche il bike wash che si è tenuto domenica scorsa a mezzogiorno in piazza ad Avola, l’esibizione di donne e uomini in biancheria intima che prevede l’utilizzo della schiuma per lavare, a ritmo di musica, delle motociclette. Lo spettacolo si è tenuto nell’ambito della manifestazione 5° Big Bang, un motoraduno organizzato dall’associazione Avola Bikers che ha richiamato oltre 400 motociclisti provenienti da varie parti della Sicilia e da Malta: «Mi prendo le responsabilità di questa azione fatta in piazza e della quale sto pagando le conseguenze perché non eravamo autorizzati», ammette il presidente dell’associazione, Seby Basile, che spiega come sono andate le cose. «L’idea mi è venuta dopo che a causa della pioggia era saltato il programma della mattinata – spiega a MeridioNewsin quel momento non c’erano famiglie, eravamo solo tra noi bikers e stava piovendo, così ho voluto impiegare qualche minuto anche per aspettare gli altri centauri che arrivassero».

In scaletta c’era l’esibizione della banda musicale comunale, ma il maltempo ha rovinato l’evento e i musicisti sono dovuti andare via. «C’è stato il fuggi fuggi generale – racconta Basile – e per ammazzare il tempo ho avuto l’idea del bike wash, dovevamo aspettare l’arrivo degli altri bikers che a causa della pioggia stavano ritardando e dunque abbiamo dedicato poco più di dieci minuti allo spettacolo, eseguito da persone che fanno parte del mondo dei bikers e che si sono esibite amichevolmente». 

Tuttavia nella locandina e nel programma dell’evento, su cui campeggia anche il simbolo del Comune che lo ha patrocinato, si legge che ci sarebbe stato lo spettacolo contestato. «È una versione che abbiamo diffuso prima che la polizia ci negasse il permesso – ribatte Basile – Il vero bike wash non dura così poco, di solito viene eseguito da professioniste e va avanti per almeno un’ora. Se ci fosse stato il sole e il programma non fosse saltato – precisa – non sarebbe successo tutto questo». Le polemiche sono state amplificate su Facebook, dove è stato postato un video dell’esibizione che ha creato scalpore tra gli utenti del popolare social network, tanto che alcuni sono arrivati a chiedere le dimissioni del sindaco Luca Cannata. «Ci tengo a precisare che né l’amministrazione comunale né la polizia ci aveva autorizzati – si affretta a buttare acqua sul fuoco Basile – trovo ingiusto accusare persone che non hanno alcuna colpa. L’unico responsabile sono io».

Il commissariato di Avola, guidato dal dirigente Fabio Aurilio, ha fatto scattare nei confronti del presidente dell’associazione Avola Bikers, la sanzione amministrativa di 1032 euro. «Noi avevamo autorizzato solo la diffusione musicale a mezzo di dj set e vietato espressamente esibizioni di bike wash e car wash per molteplici ragioni – dichiara a MeridioNews il dirigente – Quando ho letto il programma, ho chiaramente detto di non tenere assolutamente spettacoli che offendano il decoro e la moralità pubblica, inoltre il comune di Avola ha un regolamento che vieta l’utilizzo di schiume in generale sul suolo pubblico». Versione confermata anche dal primo cittadino Luca Cannata, che si dice dispiaciuto per la piega che ha preso la manifestazione. «Il presidente dei Bikers è stato sanzionato per la inosservanza delle prescrizioni e pagherà il verbale fattogli per essere andato oltre il programma e le concessioni rilasciate sia dall’amministrazione comunale sia dal commissario di polizia. Ovviamente – continua Cannata – è indubbio che le intenzioni dell’amministrazione sono quelle di sostenere ogni iniziativa che sia rispettosa di tutti e che non offenda le sensibilità dei cittadini».

L’esibizione si è tenuta intorno alle 12, quando, secondo quanto sostiene Basile, non era presente nessuno oltre agli appassionati delle due ruote, i quali dopo si sono spostati in un noto locale del posto dove la giornata è proseguita con spettacoli di burlesque e cabaret. «La manifestazione non si riassume nel bike wash – conclude il presidente degli Avola Bikers – significa sminuire il lavoro fatto in un anno di organizzazione, non si può far passare per evento una cosa che non sarebbe dovuta accadere».

Danilo Daquino

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