Autonomia siciliana significa sviluppo

da Giuseppe Scianò, Corrado Mirto e Giovanni Basile
dirigenti del Fronte nazionale siciliano
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Mentre tanti gruppi e movimenti politici – sicilianisti, autonomisti, federalisti, indipendentisti e … NO  – si affannnano a tessere le lodi dello Statuto Speciale (che, peraltro, alcuni di loro – i più importanti – hanno contribuito ad AFFOSSARE), sorge legittimo il sospetto che tanti sedicenti autonomisti vogliano distogliere l’attenzione del Popolo Siciliano, dell’opinione pubblica e dei Mass-media, da altri gravissimi pericoli che oggi la Sicilia corre, soprattutto nel momento in cui la CRISI in corso ha fatto scattare il “SI SALVI CHI PUO'”.

Si evita, così, di parlare delle migliaia di aziende – in Sicilia, più che altrove – costrette a chiudere attività e battenti. Si evita di parlare della DISOCCUPAZIONE GALOPPANTE. Si evita di parlare delle occasioni mancate e delle nuove prospettive che potrebbero offrire una “STRATEGIA SICILIANA” per l’economia, appunto, della Sicilia.

Insomma: ci prendono in giro.

Non si può negare, infatti, che lo Statuto e l’Autonomia, in questi ultimi 66 anni, siano stati traditi ANCHE dai Partiti, dai Movimenti e dai Gruppi politici che si definivano “Autonomisti” e che oggi si fanno paladini di un’Autonomia puramente strumentale ai loro progetti, spesso anti-siciliani. Non è un caso che oggi si riparli di Autonomia soltanto in funzione anti-indipendentista. Si tratta di un espediente non originale, scorretto politicamente, moralmente ed, infine, culturalmente. Non basta il fiume di retorica messo in moto per rendere credibile ciò che non è credibile.

E – ci permettiamo di dire – è scorretto attribuire allo Statuto competenze del tutto immaginarie.

Non facciamoci, a nostra volta, menare un’altra volta per il naso.

Diciamo Sì all’applicazione integrale dello Statuto. Comincino il Governo Regionale e l’Ars ad applicarlo (anziché limitarsi a cancellare la TRINACRIA e a sostituirla con altro simbolo insignificante).

Noi Indipendentisti FNS ribadiamo con forza che l’applicazione integrale dello Statuto di Autonomia sia un diritto imprescrittibile ed irrinunciabile del Popolo Siciliano. E pretendiamo che lo Statuto venga applicato nella versione originaria del 15 maggio del 1946 e nello spirito del PACTUM dal quale deriva. Ma sappiamo che questa dovrà essere soltanto una “tappa” del cammino del Popolo Siciliano verso il proprio riscatto, verso il progresso, verso la libertà, verso il reinserimento nei consessi internazionalali (dai quali oggi la Sicilia è esclusa per la sua condizione di colonia).

L’FNS ritiene doveroso ed urgente gridare con forza il proprio “NO” al PONTE sullo Stretto di Messina, con il quale si vuole cancellare anche l’identità geografica della Sicilia e se ne vuole smembrare il territorio. L’INSULARITA’ è un VALORE al quale la NAZIONE SICILIANA non deve, non può, non vuole rinunziare. A prescindere da tutte le altre importanti obiezioni che abbiamo fatto e che confermiamo.

L’FNS si oppone, altresì, all’infame proposta, strisciante e trasversale, di SMEMBRAMENTO del territorio siciliano in TRE REGIONICCHIE. Uno “smembramento” indirizzato ad impedire il risveglio della Nazione Siciliana e ad eliminare l’UNICA VERA SICILIA dal ruolo di soggetto attivo nell’Europa e nel Mediterraneo.

Diciamo NO anche alla proposta OSCENA di scorporare dalla Sicilia le nobili e gloriose Città e Provincia di MESSINA per accorparle, nell’ambito della istituenda REGIONICCHIA CALABRO-SICULA DELLO STRETTO, alla Provincia e alla Città di REGGIO CALABRIA.

Occorre, inoltre, impedire che la Sicilia, già colonia dell’Italia, diventi colonia anche della CINA. NO, quindi, alla trasformazione del territorio Siciliano in HUB al servizio dell’Imperialismo cinese. NO alla contrazione di prestiti e di mutui con Istituti finanziari cinesi. NO alla cessione ad un’Agenzia cinese della totale gestione del circuito archeologico Siciliano.

NO al ritorno al MUNICIPALISMO MEDIOEVALE per evitare che il Popolo Siciliano persegua interessi ed obiettivi di carattere generale.

NO alla MAFIA. NO all’Etica (si fa per dre) della Mafia, che oggi trionfa nel mondo politico quando si parla di lottizzazioni e di logiche spartitorie.

NO alla GLOBALIZZAZIONE SELVAGGIA che ci fa perdere migliaia di posti di lavoro e che ci vuole strangolare.

 

SI’ ad una strategia siciliana per l’ECONOMIA SICILIANA.

Sì alla difesa, ad ogni costo, della Sicilia produttiva.

Sì alla DEFISCALIZZAZIONE del prezzo della BENZINA.

NO alla rassegnazione.

NO all’ASCARISMO ed al TRASFORMISMO, imperversanti e trasversali, degli esponenti politici nei vari Organi rappresentativi.

Sì ad una grande iniziativa di PACE nel Mediterraneo e nel Mondo.

Potremmo dire tanti altri NO e tanti altri Sì. Non facciamo, però, elenchi. Ribadiamo soltanto che l’FNS vuole essere, sempre e comunque, al servizio del POPOLO SICILIANO.

 

Redazione

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