Assolti migranti accusati di violenze per non tornare in Libia La difesa ha documentato le condizioni dei lager nordafricani

Assolti dal tribunale di Trapani Bichara Ibrahim Tuani, senegalese di 32 anni, e Ibrahim Amid, ghanese di 27 anni, i due migranti sbarcati la scorsa estate nel porto di Trapani dalla nave Diciotti della Marina militare Italiana ed accusati di aver provocato disordini a bordo del rimorchiatore italiano Vos Thalassa, che li aveva soccorsi al largo delle coste libiche con altre 65 persone. 

I due erano chiamati a rispondere di minacce, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il pubblico ministero aveva chiesto per entrambi due anni di reclusione. Il tribunale li ha invece assolti accogliendo la richiesta dei difensori che hanno documentato, attraverso un rapporto stilato dai commissari dell’Onu, le condizioni di degrado e di violenza a cui vengono sottoposti i migranti imprigionati nei campi in Libia. 

La vicenda risale allo scorso mese di luglio ed è finita alla ribalta di tutte le cronache locali e nazionali per il solito stop allo sbarco imposto dal ministro dell’interno Matteo Salvini. Dopo due giorni in mare, ad autorizzare lo sbarco fu il presidente del consiglio Giuseppe Conte dopo l’intervento del capo dello Stato Sergio Mattarella. La Diciotti era intervenuta a seguito di una richiesta d’aiuto da parte del comandante della Vos Thalassa che, dopo aver soccorso 67 migranti al largo delle coste libiche, aveva denunciato di essere stato minacciato ed aggredito da un gruppo di migranti che si opponevano alla decisione di far rotta verso il paese nordafricano. 

Sulla ricostruzione si registrarono dichiarazioni non univoche da parte dei vertici della Vroon, società olandese proprietaria della Vos Thalassa che lavora nel servizio di sorveglianza di una piattaforma petrolifera Total. Il portavoce Cristiano Vattuone, intervistato all’epoca dei fatti dal giornale La Verità, dichiarò: «Nessuna insurrezione a bordo, la situazione è stata ingigantita dai giornali, non c’è stato nessun ammutinamento e nessuno è stato pestato». In un’altra intervista al Secolo XIX invece Christopher Savoye, responsabile Affari legali del gruppo disse: «Non abbiamo chiesto di entrare in porti italiani, non siamo trafficanti e abbiamo virato a nord dopo che l’equipaggio ha subito minacce dai migranti». 

I due potenziali colpevoli di quelle violenze, ovvero Bichara Ibrahim Tuani e Ibrahim Amid, vennero arrestati su disposizione della Procura di Trapani il giorno dopo lo sbarco dalla nave della Marina Militare. Oggi l’assoluzione che mette la parola fine sulla vicenda.

Pamela Giacomarro

Recent Posts

A Palazzolo Acreide la casa museo Antonino Uccello chiusa da anni. «Ha dato valore agli oggetti della vergogna»

Un luogo identitario che custodisce le radici delle tradizioni immateriali che animano il tessuto sociale…

4 ore ago

Trapani, rimossi due elettrodotti dalla riserva delle Saline. Interferivano con la migrazione dei fenicotteri

Sono stati definitivamente eliminati i due elettrodotti, denominati Birgi e Verderame, che attraversavano la parte…

13 ore ago

Eccezionale intervento chirurgico al Garibaldi-Nesima. Asportato complesso tumore renale

Eccezionale intervento chirurgico al Garibaldi Nesima di Catania. L’equipe multidisciplinare composta dall’unità operativa di Urologia,…

16 ore ago

TeamSystem: guida all’eccellenza nel digitale aziendale

Nel vasto panorama delle soluzioni digitali per le aziende italiane, TeamSystem brilla come un faro…

17 ore ago

Lungomare Fest, domenica 5 maggio nuova edizione dell’evento

Nuovo appuntamento con il Lungomare Fest domenica 5 maggio e altra chiusura al traffico veicolare del lungomare…

18 ore ago

Prima domenica del mese al museo, il 5 maggio ingressi a tariffa ridotta

La prima domenica del mese al Museo torna il 5 maggio con ingressi a tariffa…

18 ore ago