È la quiete prima della tempesta, quella che si respira questa mattina tra i corridoi dell’Assemblea regionale. La commissione Bilancio era stata convocata per le 10 per discutere gli emendamenti (compreso quello del governo che rimodula le variazioni mantenendo i fondi ai disabili), ma ancora i lavori non hanno preso il via. Intanto, mentre le opposizioni (prima i cinquestelle, poi il Pd) attaccano diversi provvedimenti contenuti nel ddl presentato dal governo, tra i corridoi si chiacchiera, si passeggia, si osservano i turisti che ammirano il Palazzo. La quiete. Prima della tempesta. C’è chi sostiene che la quadra in Commissione si troverà soltanto in nottata (l’Aula è convocata per domattina alle 10, quando il ddl sarà incardinato). E non è un caso che il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Giuseppe Milazzo, abbia convocato una conferenza stampa proprio per domattina, alle 9.30, a ridosso dell’inizio dei lavori d’Aula. Quasi una conferma che prima di allora non si possa sapere quale sarà la versione definitiva della norma, che verosimilmente sarà riscritta in Commissione.
Intanto a dichiarare il proprio parere contrario sono le opposizioni. Da una parte i cinquestelle, che ieri lanciavano il salvagente a Musumeci, proponendogli dalle pagine de La Sicilia di sottoscrivere un accordo programmatico, una sorta di mini contratto di governo, per fare insieme le riforme necessarie.
E che oggi restano all’opposizione, in attesa di una risposta da Palazzo d’Orleans. In una diretta sui social network, Giancarlo Cancelleri ha parlato di «vera e propria guerra» tra gli alleati della coalizione di governo. «Musumeci – ha aggiunto il leader pentastellato nell’Isola – continua a essere il grande assente, ma è arrivato il momento di serrare i ranghi dei suoi, altrimenti la Sicilia andrà a sbattere».
Cancelleri ha a lungo parlato del clima «pessimo» nella coalizione, la cui conferma si troverebbe appunto nell’andamento delle Commissioni, dove i provvedimenti del governo vengono bocciati sempre più spesso. Tutti elementi che secondo il vicepresidente dell’Assemblea «non possono portare a una buona norma di variazione di bilancio. E questo si ripercuoterà anche in Aula, dove si assisterà a una guerra fra bande».
«Un governo che toglie 20 milioni di euro ai disabili – ha attaccato ancora – è un governo di vigliacchi. Pensavano che nessuno se ne accorgesse e, dopo la clamorosa marcia indietro, adesso toglieranno 23 milioni alle cure oncologiche».
Non ci va più leggero Giuseppe Lupo, presidente del gruppo dem a Sala d’Ercole, secondo cui «questo è un governo schizofrenico». Tra i provvedimenti contro cui si punta il dito in casa Pd, ecco «dimezzati – attacca Lupo – gli interventi per i progetti di vita individuali destinati ai disabili, ma anche oltre un milione e mezzo di euro alle Ipab e cinque milioni del reddito d’inclusione, approvati in Finanziaria, ma a cui il governo non ha mai dato seguito con la delibera prevista dalla norma».
E ancora, Lupo definisce «inaccettabile che non venga garantito il diritto allo studio agli studenti pendolari residenti in quei Comuni che non hanno più fondi per contribuire alle spese di trasporto. Già, perché le amministrazioni in dissesto e predissesto sono 55 in tutta la Sicilia e non possiamo destinare 10 milioni al Comune di Catania e niente agli altri, non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Serve invece l’istituzione di un fondo per i Comuni in dissesto, da suddividere poi in maniera equa».
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