IL GOVERNO CROCETTA INSISTE PER L’APPROVAZIONE DELLA MANOVRA ENTRO IL 10 GENNAIO. PROBABILE UNA PROVA DI FORZA IN AULA. ANCHE CON IL RICORSO A UN MAXIEMENDAMENTO: SOLUZIONE IDEALE PER NASCONDERE TUTTI GLI IMBROGLI FINANZIARI E CONTABILI
L’approvazione del Bilancio regionale 2014 andato in scena ieri sera in Commissione Finanze dell’Ars non significa nulla. Perché nel Bilancio – come raccontiamo da giorni – ci sono solo le spese obbligatorie: stipendi, rate di mutui, pensioni, eccetera. Tutta la manovra, e questo è fatto di per sé patologico, è nella Finanziaria.
‘ nella Finanziaria che sono nascosti tutti gli imbrogli e i raggiri messi a punto non dall’assessore Luca Bianchi e dai suoi collaboratori – che non sono nelle condizioni di ‘pilotare’ un’ ‘operazione banditesca così raffinata – ma dai soliti, alti dirigenti dell’Ars. Che non lavorano, spiace scriverlo, per l’ ‘Amministrazione’, ma per il Governo di Rosario Crocetta.
Un paradosso, alla fine. Se è vero che, fino a qualche settimana fa il presidente della Regione avrebbe voluto equiparare i dirigenti dell’Ars ai dirigenti regionali. Ora, invece, Crocetta, per provare a portare a casa una manovra economica e finanziaria piena di ‘buchi’ e di imbrogli contabili, oltre che dei voti in Aula, avrà bisogno della ‘maestria’ di qualche alto dirigente di Sala d’Ercole. Cose che capitano.
Il Governo Crocetta punta a far approvare la Finanziaria entro il 10 gennaio. Oltre questa data si vedrebbe costretto a ricorrere all’esercizio provvisorio. La Finanziaria regionale 2014, come abbiamo più volte scritto, è una sommatoria informe di imbrogli finanziari e contabili e di ‘operazioni’ temerarie: come la sanatoria edilizia camuffata che – se verrà estesa alle abitazioni realizzate lungo le coste siciliane – farà una grande cortesia alla mafia, che attende la ‘valorizzazione’ del ‘proprio’ patrimonio edilizio-.abusivo da almeno un decennio. Sarà la volta buona?
Le opposizioni sono messe di traverso. Gradirebbero un esercizio provvisorio per due mesi, con relativa proroga di due mesi dei contratti dei precari degli enti locali (che, con la proroga in arrivo, da 24 mila sono diventati 30 mila: tanto pagani i contribuenti siciliani con le tasse e non Roma). Ma non sembrano avere i numeri per opporsi al Governo.
In Commissione Finanze, ad esempio, il Governo vince per otto voti contro sette. E dovrebbe essere lo stesso in Aula. Dove, però, ci sarà da contemperare gli interessi di tutti i Partiti che dovrebbero essere maggioranza. E qui i giochi rischiano di complicarsi. Perché non è detto – tanto per fare un esempio – che quello che va bene al PD e a Crocetta vada bene anche all’Udc.
In ogni caso, il Governo parte favorito. Certo, in Commissione è già arrivata una pioggia di emendamenti, sembra oltre mille. Ma il Governo potrebbe rispondere con un maxi-emendamento. Non sarebbe democratico. Ma sarebbe perfettamente in linea con lo ‘spirito’ del Governo Crocetta, che delle ‘regole’ della democrazia, fino ad ora, si è fatto il classico baffo.
Democrazia significa anche ascoltare i propri elettori. Cosa che Crocetta e il PD siciliano si guardano bene dal fare. Per promettere, promettono. E poi si fanno gli affari loro.
L’abbiamo già scritto nei giorni scorsi. Sul Muos di Niscemi Crocetta, in campagna elettorale, aveva promesso una lotta senza quartiere ai militari americani per sbaraccarlo. Dopo che è stato eletto è diventato più filo-americano degli stessi americani.
Idem sull’acqua. In campagna elettorale l’attuale governatore predicava la gestione idrica pubblica. In Finanziaria ha scritto l’esatto contrario: ovvero il proseguimento di Sicilacque spa. Cioè il trionfo dei privati. Accompagnato, in questo, dai ‘Farisei’ del PD siciliano che, a parole – per gabbare i propri elettori – predicano la gestione pubblica dell’acqua, accingendosi invece a votare in Finanziaria il ‘succhiotto’ a Sicilacque spa…
La verità è che i dirigenti della ‘cosiddetta’ Sinistra siciliana considerano il proprio elettorato un ‘parco buoi’ da utilizzare per fare i propri affari. Lo hanno fatto per quattro anni appoggiando un Governo il cui presidente – Raffaele Lombardo – era inquisito per mafia. Dimostrando che l’unica antimafia di cui sono capaci è quella della ‘pagnotta’. E lo stanno rifacendo con il Governo Crocetta.
Tanto – questo è il loro ragionamento – quelli che in Sicilia votano ancora PD non hanno un’alternativa e si debbono tenere un Partito che, di fatto, appoggia il Muos, l’acqua ai privati e, magari, una bella sanatoria edilizia camuffata.
Come finirà? Il Ministro degli Interni. Angelino Alfano, così si sussurra, pressa sull’ufficio del Commissario dello Stato affinché quest’ultimo pressi sull’Ars in favore del “sì” alla manovra del Governo Crocetta.
Le opposizioni potrebbero chiedere una Finanziaria ‘snella’, ovvero l’eliminazione di tutte le parti ‘pesanti’ (e imbrogliate). Ma dubitiamo che il Governo Crocetta – che vive di imbrogli politici e amministrativi – possa fare a meno di una Finanziaria di imbroglioni.
A nostro avviso finirà tutto in un maxi-emendamento. Come finirà in Aula poi lo racconteremo.
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