Arrivano gli autovelox sulle Statali 121 e 284 Ma è ancora confusione sui limiti di velocità

I comuni della fascia sud-occidentale dell’Etna i cui territori sono attraversati dalle statali SS 121 Paternò-Catania e la SS 284 Paternò-Randazzo si stanno attrezzando per piazzare sulle due statali degli autovelox in modo da frenare l’esuberanza degli automobilisti e arrestare la scia di morti provocati da numerosi incidenti statali. Misterbianco, Motta Santa Anastasia, Belpasso, Paternò, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano, Bronte, Maletto e Randazzo, che lavorano per attuare quando stabilito a seguito di precisi incontri e riunioni, dalla Prefettura etnea. 

Cosi nei giorni scorsi sono iniziati nel territorio di Paternò lungo la statale 284 nei pressi di contrada Scalilli i lavori per installare la palificazione dove piazzare l’autovelox bidirezionale. Autovelox da posizionare all’altezza del Km 42+800 della statale. I lavori sono stati effettuati sotto l’attenta supervisione della polizia municipale paternese. La strumentazione dovrebbe entrare in funzione nelle prossime settimane. Non è ancora chiaro quale sarà il limite di velocità che caratterizzare quel tratto di statale. L’ipotesi più accreditata rimane quello dei 70 chilometri orari, lo stesso limite che si trova nel territorio di Biancavilla e di Misterbianco, i due unici punti, rispettivamente sulla SS 284 e SS 121, in cui sono stati collocati, per il momento, gli autovelox. 

In particolare in entrambi i casi, i limiti della velocità hanno subito delle metamorfosi nel corso delle settimane: a Biancavilla si è passati in modo graduale, a seguito di una riunione in prefettura convocata dopo le proteste vibranti di associazioni di consumatori, istituzioni locali e semplici cittadini, dai 50 a 60 chilometri orari per arrivare agli attuali 70. La stessa cosa per Misterbianco dove, ma solo per una carreggiata, il limite era stato fissato a 50 chilometri all’ora per poi essere elevato a 70. Sono stati molti gli automobilisti che sono stati multati nel tratto di Misterbianco ma che hanno presentato ricorso, vincendo dinnanzi al giudice di pace. 

«I verbali che sono stati elevati dal comune di Misterbianco avevano la caratteristica di essere tutti sprovvisti dell’autorizzazione prefettizia – dice l’avvocato Andrea Carmanello, il legale al quale si sono rivolti i ricorrenti – A evidenziarlo il giudice di pace di Catania che ha accolto i nostri ricorsi, annullando il tutto con un provvedimento del luglio 2021. Tanto è vero che i successivi verbali emessi dalla polizia municipale di Misterbianco, adesso sono provvisti dell’autorizzazione. Lo stesso elemento può essere rivelato anche nell’ambito dei verbali elevati dal comune di Biancavilla. Tutti i verbali che ho avuto modo di controllare fanno riferimento a una autorizzazione prefettizia del 2006, quando allora si faceva riferimento ad un autovelox non fisso ma mobile».

In sostanza l’avvocato Carmanello ha specificato che esiste una ordinanza del Ministero dell’Interno che obbliga le autorità competenti a eseguire un periodico controllo delle condizioni della strada: necessaria «un’autorizzazione obbligatoriamente annuale per l’applicazione degli autovelox; quest’ultimo installato nel 2021 – ha concluso il legale non può essere autorizzato con una ordinanza prefettizia del 2006». Sulla stesa lunghezza d’onda Giuseppe Gullotta dell’associazione consumatori Aiace: «Abbiamo detto che vogliamo strade sicure e non terrore della multa. Sono arrivati – dice Gullotta – verbali di automobilisti che nel tratto di Biancavilla viaggiavano a 58-60 chilometri orari, quando il limite era di 50, con decurtazione punti della patente e multe esose. Nessuno vuole demonizzare l’autovelox, il quale ha una funzione importante di sicurezza stradale, laddove si supera un limite di velocità importante che mette in pericolo la vita di se stessi e di altri. Se si viaggia a 110 chilometri all’ora in una strada statale è giusto aver un autovelox che controlli. Ma se mettiamo il limite a 50 chilometi orari e prendiamo la multa a 58, per il cittadino è una cosa insopportabile».

Salvatore Caruso

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