Arriva in Aula la mozione di censura all’assessore Vancheri sul ‘caso’ Irsap-Cicero

RIPUBBLICHIAMO IL TESTO DELLA MOZIONE CHE, A SEGUITO DELLA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO DI OGGI, VERRA’ PORTATA IN AULA IL 15 0TTOBRE.

La gestione dell’Irsap, l’Istituto regionale per le attività produttive. La gestione delle ex Asi. Il ‘caso’ di Alfonso Cicero, il presidente illegittimo dello stesso Irsap. Le leggi non applicate. La volontà del Parlamento siciliano calpestata.

C’è di tutto e di più nella mozione di censura per l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, che si è ‘materializzata’ oggi a Sala d’Ercole. A proporla è il battagliero parlamentare regionale del PD, Mario Alloro. A sotto scriverla un bel gruppo di deputati che, tra qualche ora proveremo a quantificare.

Ora possiamo dire che dovrebbe essere firmata da un gruppo di parlamentari del PD dell’area Cuperlo (i renziani, ormai alleati di ferro del governatore Rosario Crocetta, del senatore Giuseppe Lumia e degli attuali vertici di Confindustria Sicilia potrebbero non firmarla), dai deputati del Movimento 5 Stelle, dalla Lista Musumeci, dal Partito dei Siciliani-Mpa. Poi, forse, da atri parlamentari (potrebbero firmare i deputati di Forza Italia).

La mozione nasce da una pluralità di fatti. Legati, per lo più, alla gestione dell’Irsap. E al rapporto, piuttosto stretto, tra l’attuale assessore oggetto della mozione di censura – Linda Vancheri – e Confindustria Sicilia. Non a caso nella parte iniziale della mozione si legge:

“Premesso che

– la dott.ssa Linda Calogera Vancheri, funzionario della Confindustria Sicilia, è stata nominata assessore del Governo presieduto dall’On. Rosario Crocetta nel dicembre 2012…”.

Da dove si evince chiaramente il dato ‘politico’ della mozione: ovvero il legame tra un assessore regionale in carica e un’organizzazione imprenditoriale che fa parte dell’attuale Governo regionale con una propria esponente “funzionario di Confindustria”.

Nella mozione si ricostruisce, poi, tutta la vicenda dell’Irsap, un ‘carrozzone’ che ha preso il dei vecchi consorzi Asi.

Quindi il passaggio sul presidente, Alfonso Cicero, che il Parlamento siciliano avrebbe voluto mandare a casa con una legge. Che il Governo Crocetta non ha rispettato, mantenendo Cicero al vertice dell’Irsap.

Su Cicero la mozione va giù duro: “…è componente della segreteria tecnica dell’Assessore (dopo averne, addirittura, rivestito anche il ruolo di vertice) e pertanto legato ad essa da un vincolo contrattuale che evidenzia, a tacer d’altro, un grave conflitto di interessi e di incompatibilità ai sensi della vigente normativa attuativa della legge anticorruzione (l. n. 190/2012), peraltro pacificamente applicabili nell’ordinamento regionale, che non hanno ostacolato le molteplici designazioni dello stesso fatte dall’Assessore regionale in spregio alla richiamata normativa”.

La mozione, per la cronaca, è una mossa politica. Tesa a indebolire il Governo e non certo a mandare a casa l’assessore Vancheri che ormai, come tutti sanno, è nominata dal presidente della Regione e non eletta dall’Ars come avveniva prima della riforma del 2001.

Si preannuncia un dibattito politico infuocato. Con i parlamentari che, in Aula, daranno battaglia, chiedendo conto e ragione non soltanto dell’operato di Cicero, ma anche – anzi soprattutto – dell’assessore Vancheri.

Insomma, un gran casino.

Di seguito il testo originale della mozione:

Premesso che

– la dott.ssa Linda Calogera Vancheri, funzionario della Confindustria Sicilia, e’ stata nominata assessore del Governo presieduto dall’On. Rosario Crocetta nel dicembre 2012;

– con la l.r. 12 gennaio 2012, n. 8, entrata in vigore il 20 gennaio 2012, i Consorzi per le Aree di Sviluppo Industriale della Sicilia sono stati posti in liquidazione. Nella gestione delle aree industriali, dopo il compimento degli atti della liquidazione, così previsto dalla suddetta legge, è subentrato l’Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive, secondo le modalità previste, in particolare, dall’art. 19 della citata l.r. n. 8/2012;

– la l.r. 8 ottobre 2013, n.17, proprio per recidere le pervasive connessioni tra politica e gestione dell’IRSAP, ha previsto diverse forme di investitura per la carica di presidente dell’ente, addirittura imponendo che gli organi debbano essere ricostituiti entro breve termine;

– in particolare, al comma 1° bis dell’art. 6 della l.r. n. 8/2012 , introdotto con la l. r. 17/2013 è stato disposto che: ‘L’Assessore regionale per le attivita? produttive, con decreto, adotta un avviso pubblico rivolto alle associazioni ed organizzazioni di cui alle lettere c), d) ed f) del comma 1 per la definizione di criteri e modalita? per le assegnazioni dei seggi e per la determinazione della maggiore rappresentativita? a livello regionale’

– Sempre nel contesto della l.r. n. 17 del 2013 (art.3) è stato modificato il testo dell’articolo 7 della legge regionale n. 8/2012, recante “disposizioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione” disponendo al riguardo che ‘Il Consiglio di amministrazione e? nominato con decreto del Presidente della Regione, previa delibera della Giunta regionale, ed e? composto da cinque membri dotati di particolare e comprovata esperienza nel settore delle attivita? produttive. Due membri sono nominati su proposta dell’Assessore regionale per le attivita? produttive; i restanti tre membri sono nominati tra gli iscritti alle associazioni delle categorie degli industriali, dei commercianti, degli artigiani, delle cooperative e degli agricoltori maggiormente rappresentative nel territorio regionale, a seguito di elezione congiunta tra le predette associazioni da svolgersi secondo le modalita? individuate dalle medesime associazioni di categoria. Le predette associazioni comunicano le proprie designazioni entro 60 giorni dalla richiesta da parte dell’amministrazione regionale’ prevedendosi poi, al secondo comma, che “in sede di prima applicazione si provvede al rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’Irsap, secondo le modalita? di cui al comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale n. 8/2012, come sostituito dal precedente comma 1, entro il termine di 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge”;

– la legge regionale 17/2013 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana 11 ottobre 2013 n. 46;

– con Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 263 del 18 settembre 2013 relativo alla nomina del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive e del relativo presidente, pubblicato nella GURS dell’11 ottobre 2013, n. 46, previa deliberazione della Giunta regionale della Regione Siciliana n. 311 del 12 settembre 2013 avente ad oggetto: “Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (I.R.S.A.P.) – Nomina Consiglio di amministrazione”, si e’ provveduto ad individuare il presidente ed i componenti del consiglio di amministrazione dell’istituto;

– a norma del novellato art. 9 della l. n.8/2012: “L’Assessore regionale per l’economia e l’Assessore regionale per le attivita? produttive designano, ciascuno, due componenti, dei quali uno effettivo e uno supplente. sono sostituite dalle seguenti: L’Assessore regionale per le attivita? produttive emana un bando pubblico per la creazione di un elenco di revisori dei conti nel quale possono essere inseriti, a richiesta, i soggetti iscritti, a livello regionale, nel Registro dei revisori legali di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, nonche? gli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Il collegio dei revisori dei conti e? selezionato tramite estrazione a sorte dall’elenco. E’ nominato presidente il primo estratto; sono nominati membri effettivi il secondo ed il terzo estratto; sono nominati membri supplenti il quarto ed il quinto estratto”, ebbene, nonostante sia stato previsto che “bando di cui all’articolo 9, comma 1, della legge regionale n. 8/2012, come modificato dal precedente comma 1, e? emanato entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge” (art.5 l.r. 17/2013);

– ad oggi la procedura per la costituzione dell’organo di controllo finanziario-contabile non ha avuto esito alcuno e non si è insediato l’organo di controllo secondo le previsioni di legge (il bando in questione risulta definitivamente approvato dall’Assessore soltanto il 1 aprile 2014 e pubblicato nella GURS del 18 aprile 2014, n. 16, dopo il ritiro del precedente del novembre 2013, già emanato con grave ritardo);

– nonostante siano ampiamente decorsi anche i sei mesi prescritti dalla legge appena richiamata, l’Assessore competente non ha posto in essere i prescritti adempimenti per eseguire la chiara volontà del Parlamento, consacrata nel testo normativo richiamato, addirittura neanche avviando gli atti preliminari indicati, e quindi con la consapevole e chiara determinazione di eludere il vincolo normativo;

– la vulnerazione della voluntas legis, al di là di determinare evidenti profili di illegittimità e di pregiudizio alla correttezza amministrativa, va peraltro registrata con riguardo ad importanti adempimenti relativi ai controlli sugli equilibri di bilancio e la gestione del patrimonio che oltre a quelli richiamati riguardano previsioni già contenute nella l. r. n. 8/2012;

– v’è inoltre da segnalare che l’inerzia evidenziata favorisce indubbiamente la posizione dell’attuale presidente, Geom. Alfonso Cicero – la cui nomina è oggetto di alcuni ricorsi pendenti di fronte al TAR Sicilia-Palermo, in ordine alla deficienza dei requisiti per ricoprire la carica – ad oggi (come risulta dal sito dell’Assessorato), è componente della segreteria tecnica dell’Assessore (dopo averne, addirittura, rivestito anche il ruolo di vertice) e pertanto legato ad essa da un vincolo contrattuale che evidenzia, a tacer d’altro, un grave conflitto di interessi e di incompatibilità ai sensi della vigente normativa attuativa della legge anticorruzione (l. n. 190/2012), peraltro pacificamente applicabili nell’ordinamento regionale, che non hanno ostacolato le molteplici designazioni dello stesso fatte dall’Assessore regionale in spregio alla richiamata normativa;

– a norma dell’art. 20, secondo comma, dello Statuto regionale gli Assessori regionali , sono “responsabili di tutte le loro funzioni….di fronte all’Assemblea regionale”;

Considerato, che pertanto, emerge chiaramente il comportamento deliberatamente elusivo tenuto dall’Assessore Vancheri nei confronti dei dettati normativi richiamati riguardanti l’Irsap che risultano quindi incontrovertibilmente pregiudicati

Per le ragioni illustrate

L’Assemblea regionale siciliana

CENSURA

le gravi inerzie e le disfunzioni nell’attività assessoriale della dott.ssa Vancheri

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE

a provvedere, senza indugio, alla revoca dell’assessore Vancheri, per gravi e reiterate violazioni di legge e disfunzioni nell’applicazione dei deliberati di questa Assemblea.

 

Redazione

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