Due uomini e una donna. Ci sarebbero loro dietro il violento pestaggio avvenuto a Randazzo (in provincia di Catania) la notte del 15 febbraio. L’indagine dei carabinieri è scattata, come anticipato da MeridioNews nei giorni scorsi, dopo la chiamata alle forze dell’ordine dal Pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
Ad allarmare i sanitari sono state le condizioni di due persone, di 39 e 49 anni. Il più giovane è stato dimesso dopo qualche ora mentre l’altro ferito, arrivato in codice rosso, è stato ricoverato in Rianimazione con fratture varie e contusioni al volto. Per mettere insieme i pezzi di questa storia, sono stati decisivi i rilievi dei militari e le riprese dei sistemi di videosorveglianza. L’aggressione è avvenuta all’interno dell’abitazione di uno dei due feriti. Sia sulla porta di ingresso che sulla facciata di casa sono state notate numerose macchie di sangue, ritrovate poi anche all’interno dell’appartamento, tutto a soqquadro. Il 39enne e il 49enne sarebbero stati raggiunti a casa da una coppia di uomini, di 33 e 22 anni, e una donna di 25 anni. Quest’ultima, insieme al 33enne, sono stati identificati perché già noti alle forze dell’ordine. Più complicato risalire all’identità del 22enne che è stato ripreso mentre indossava un costume di Carnevale da unicorno.
I tre, terminato il pestaggio, hanno rubato l’auto della vittima più giovane per poi abbandonarla, verso le 3.30, nella periferia del paese. I militari hanno bloccato la donna con addosso alcuni grammi di marijuana, il 33enne portava ancora i vestiti sporchi di sangue, mentre l’altro, il 22enne, che aveva delle evidenti escoriazioni sulle nocche delle mani. In casa sua è stato trovato il costume da unicorno sporco di sangue. Dietro il pestaggio ci sarebbe stata la pretesa di riscuotere un credito maturato nell’ambito dello spaccio degli stupefacenti. I tre, che a quanto pare si erano appropriati della macchina per andare a Catania e acquistare droga, sono stati arrestati per estorsione e tentato omicidio in concorso. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo la convalida del provvedimento, i due uomini sono stati portati nel carcere di piazza Lanza a Catania, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari.
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