Si fa sempre più fosco il futuro per i 200 lavoratori Aps. Per loro la proroga, l’ultima, scadrà a marzo e, a breve, l’Amap dovrà formalizzare la richiesta di acquisto dell’azienda alla curatela, mettendo nero su bianco il numero dei lavoratori che intende lasciare a casa. Una cifra alta, dato che pochissimi Comuni del Palermitano hanno aderito al servizio e ancor meno sono quelli che hanno acquisito le quote societarie dell’azienda di via Volturno. A dicembre, infatti, era stato modificato lo statuto per consentire l’ingresso degli altri Comuni della provincia. In quell’occasione, l’azienda ha posto come condizione l’acquisto da parte dei singoli enti delle quote societarie. Decisivo, quindi, il numero delle amministrazioni che effettivamente lo faranno. Al momento, come confermato dalla presidente Maria Prestigiacomo, sono soltanto 28 quelli che hanno deliberato in consiglio l’affidamento trentennale del servizio ad Amap. Ma, di questi, solo alcuni avrebbero concretamente versato le somme per l’acquisto delle quote.
«Sfortunatamente – dice a Meridionews Prestigiacomo – non si ha certezza sulle cifre esatte perché molti Comuni non hanno ancora approvato il bilancio mentre altri sono addirittura commissariati. Il numero potrebbe crescere – avverte – noi stiamo accelerando i tempi il più possibile, ma per aver un quadro certo dobbiamo avere contezza dei versamenti». Proprio ieri, al termine di un incontro con Prestigiacomo, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha fatto sapere di aver fissato per i prossimi giorni, probabilmente per il 18 febbraio, un incontro con le amministrazioni comunali dell’area metropolitana per fare il punto sul numero delle adesioni. Intanto, però, il tempo stringe e le speranze per i lavoratori si affievoliscono. Già a novembre, infatti, era circolata un bozza di richiesta di acquisto alla curatela da parte di Amap in cui si ipotizzavano esuberi per 72 dipendenti. Oggi, che il numero dei Comuni aderenti è molto più basso (prima erano 52) alcuni temono che il bilancio possa esser ancora più drammatico.
«Girano voci di una decimazione di circa 100 unità – afferma Margherita Gambino della segreteria provinciale Ugl – e la preoccupazione per il futuro dei lavoratori Aps rimane è alta. È un rischio concreto perché c’è la possibilità che lavoratori in esubero in altre partecipate possano transitare in Amap come in Amg: una lotta tra poveri, anche perché i dipendenti che già operano in azienda sono insufficienti nel gestire il carico di lavoro attuale. In ogni caso siamo pronti a dare battaglia – ribadisce – anche chiedendo l’intervento del prefetto». Voci, comunque, non confermate dal numero uno di via Volturno che fa riferimento solo a ipotesi: «Stiamo lavorando assieme al Comune per una soluzione definitiva – spiega ancora Prestigiacomo – lunedì è già stato fissato un incontro con gli avvocati, consulenti del lavoro e l’amministrazione e solo allora avremo un quadro più chiaro. Stiamo facendo delle ipotesi, in funzione di quello che è stato già fatto da altri Comuni in situazioni analoghe. Si tratta – conclude – di un’analisi molto seria».
E mentre è in gioco il futuro dei dipendenti Aps, a esprimere forti dubbi sulla gestione dell’azienda di via Volturno e l’imminente acquisizione dell’azienda da parte di Amap, sono il capogruppo e il vice capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi Rosario Filoramo e Sandro Leonardi: «Siamo molto preoccupati per l’Amap e per i palermitani che non possono permettersi ancora per molto questa conduzione della società. Le gravi carenze gestionali stanno portando la partecipata al fallimento e serve un progetto di sviluppo che metta al sicuro il futuro dell’azienda e del servizio idrico. Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori e manifesteremo con loro se sarà necessario per attirare l’attenzione su questa vicenda. Chi ha il potere di intervenire – concludono – lo faccia prima che sia troppo tardi, senza scaricare su altri le colpe».
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