Andrea ‘Sunshine’ Pecile, un italiano a Granada

Andrea Pecile è un cestista di fama nazionale ed internazionale, ed ha anche partecipato ai recenti Campionati Nazionali Universitari che si sono svolti a Catania il mese scorso.

Da una  chiacchierata informale si è passati ad una vera e propria intervista, alla quale Andrea si è gentilmente prestato.

 

Da due stagioni giochi ormai in Spagna, hai intenzione di tornare in italia?

Sono andato in Spagna, e mi trovo benissimo. Dopo l’ultimo anno trascorso in Italia nel Pesaro, sono andato a Granata ed ho trovato davvero un bellissimo ambiente per giocare a basket. Come esperienza di vita mi sta piacendo un casino. Ho 25 anni ed ho tante persone in Spagna  che mi seguono e per adesso non ho grandi stimoli per tornare. Non ho visto delle offerte, per ora sono libero nel mercato. Da due anni alcune squadre italiane mi contattano, però nessuna con un progetto interessante. Per adesso quindi la decisione di rimanere in Spagna è quella che ritengo più giusta. Il mercato adesso deve iniziare dopo i play off, quindi vedremo un po’ le panchine.

 

E la convocazione in nazionale?

Eh, a questa ci tengo tanto, anche perché l’anno scorso non ho avuto la possibilità di andare a causa di una tendinite che purtroppo si cura solo col tempo. Io avevo già parlato col medico della nazionale e lui mi disse che dovevo star fermo un mese, e la squadra nel frattempo aveva già iniziato la preparazione, io allora mi sono detto vabbè, la prendo come una vacanza, dimentico tutto e basta…

 

Ho letto che il tuo esordio in Nazionale è stato nel ’99 contro la All Stars. Nel dicembre 2004 a Torino si è giocato ancora una volta l’All Star Game per festeggiare l’argento olimpico ottenuto ad Atene. Come hai vissuto questo momento?

Sì a Bologna nel ‘99, 3 minuti ed ho fatto 5 punti! Questa manifestazione è molto bella perché quest’anno è stata fatta a Torino riportando il basket in un impianto che merita di stare in quella città, anche se non ha squadre in serie A. E’ un po’ una pecca del basket italiano, adesso finalmente grandi metropoli  hanno di nuovo delle belle squadre in semifinale come Roma e Milano. È importante che nelle grandi città, che hanno un bell’ambiente e tanti spettatori si abbia una squadra in serie A, ad esempio a Torino, che prima aveva una squadra in lega uno, adesso è un peccato che non ci sia più niente. Lo Star Game quindi portato a Torino è stato un segnale forte della federazione che vuole riportare il basket lì.

 

Per una stagione hai giocato in una squadra siciliana, il Ragusa, com’è stato questo periodo per te?

Sì la stagione del ’99-2000 è stato il mio primo anno lontano da casa, ed è stato  un anno bellissimo. Ho ancora tanti amici che sento spesso, anche ragazzi che magari adesso non hanno più nulla a  che fare con l’ambiente del basket, ma mi seguono. Ci scriviamo delle e-mail, poi ogni volta che torno qui so di trovare i miei amici. Catania la conosco parecchio perché bene o male si finiva sempre qui: le finali nazionali quando ero cadetto, o c’era un raduno con la nazionale a Messina e si andava a Catania, poi quando ero nel Ragusa si veniva sempre qui a far festa, un mio amico giocava nella Virus Catania, e quindi lo andavo a trovare. Inoltre ogni estate partecipo al Jam Camp, una manifestazione sportiva che si svolge a Giardini Naxos. Catania è comunque una bellissima città.

 

In questi Campionati Universitari indossi la maglia del Cus Teramo, cosa studi?

Io studio Scienze Giuridiche, Economiche e Manageriali dello Sport, ho già dato sette esami. Prima ero iscritto ad Urbino in giurisprudenza, ma non seguendo era difficile. Poi ho trovato questa facoltà, che secondo me è strepitosa per uno che gioca a pallacanestro. Riesco ad unire quegli studi che servono e che a me interessano, quali il diritto, e prepararmi ad una professione che in un futuro potrò fare, come ad esempio general manager, io comunque ho tanti progetti…

 

Riesci quindi a conciliare l’attività sportiva agonistica con lo studio.

Sì, tra un allenamento e l’altro non costa nulla portarsi il libro e studiare un po’. Già quest’inverno ho dato un esame e ne sto preparando altri due da dare in estate.

 

Questi sono i primi CNU a cui partecipi?

Sì, questa è la mia prima volta ai CNU, ad Urbino non avevo fatto nulla, la squadra di Teramo mi ha invitato ed io sabato sera sono tornato in Italia e lunedì ero già qui. Questa è la mia “vacanza”, diciamo.

 

Conoscevi già alcuni dei tuoi compagni di squadra?

Sì, conoscevo Alessandro Bianchi perché lui giocava in A2 a Trapani e ci ho giocato qualche volta contro quando lui era a Varese, poi gli altri ragazzi sono splendidi.

 

Sempre riportando qualcosa che ho letto dal tuo sito, ma è vero che leggi Cosmopolitan?

Beh, mi sa che il sito bisogna aggiornarlo un po’… Cosmopolitan lo leggevo nel periodo in cui ero a Ragusa, un mio amico mi diceva “leggi Cosmopolitan e capirai le donne”, lui lo comprava ed io leggevo qualcosina.

 

Sunshine è il tuo soprannome?

Sì, prende spunto da un film, “il sapore della vittoria”, con Danzel Washington, dove lui era un allenatore di colore che allenava la prima squadra di football con giocatori di colore misti a ragazzi bianchi in un’università. In squadra c’era un ragazzo con i capelli lunghi come i miei e il cui soprannome era “raggio di sole”, “sunshine” nella versione inglese, così, mentre guardavo il film con i mie compagni, hanno iniziato a dire che ero uguale a lui ed a chiamarmi Sunshine, a me è piaciuto e da quel giorno è il mio soprannome. Come vedi ne è venuto fuori un marchio (mi mostra un braccialetto ed il suo zaino con un piccolo sole disegnato), abbiamo fatto delle magliette in Spagna con questo simbolo e le abbiamo vendute e devoluto il ricavato in beneficenza. Sono delle piccole cose che nascono da idee semplici e se in questo modo si aiutano delle persone, ben vengano!

 

Dal 17 al 23 Luglio, Andrea sarà di nuovo qui in Sicilia in occasione del Jam Camp, quindi, per gli appassionati di basket, l’appuntamento è tra una settimana a Giardini Naxos!

 

Links:

Il sito ufficiale di Andrea: www.andreapecile.it

Jam Camp: www.jamcamp.it

Marina Currao

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