Alle olimpiadi di Fisica 200 studenti siciliani «Geni? Abbiamo passione e tanta curiosità»

Al dipartimento di Fisica della cittadella universitaria di Catania duecento studenti delle scuole superiori della Sicilia orientale si sono dati appuntamento per le olimpiadi di Fisica di secondo livello. I vincitori avranno diritto al pass per la trentunesima finale nazionale di Senigallia, in provincia di Ancona. L’evento, che rappresenta il terzo step della competizione con il primo che si svolge ogni anno nei singoli istituti, si terrà dal 19 al 22 aprile, ed è organizzato dall’associazione per l’insegnamento con l’obiettivo di promuovere l’eccellenza nello studio di questa materia fra gli studenti pre-universitari e darà la possibilità di essere selezionati per la squadra italiana che a luglio parteciperà alle olimpiadi internazionali in Indonesia

«Non ci riteniamo dei geni – dicono i ragazzi alla fine della prova etnea – ma dei semplici studenti appassionati e con tanta curiosità». «Questo generi di studi sono in ogni cosa che ci circonda – spiega Mattia, che frequenta il liceo scientifico di Modica e si iscriverà in Fisica o Ingegneria – perché c’è sempre una legge che governa tutto». Parole che fanno eco a quelle di Simone, di Carletini: «Ci aiuta a scoprire come è fatto il mondo. Questa prova rappresenta una soddisfazione personale per aver superato i propri limiti». 

Tra i partecipanti c’è anche Antonio, che sogna di entrare al Politecnico di Torino. «Ho preso consapevolezza di ciò che conosco, dei miei limiti e degli obiettivi che ancora devo raggiungere». Le finali etnee non sono state una passeggiata neanche per Alice, Giuseppe, Stefano, Orazio e Giacomo, che prima di ripartire per Augusta raccontano a MeridioNews la loro esperienza. «Ci siamo preparati insieme, frequentando un corso a Catania e studiando con le nostre insegnanti. Fare gruppo è importante – concludono – per confrontarsi e individuare le lacune di ognuno». 

E mentre vivono le loro giornate non solo sui libri, ma dedicandosi anche a diversi hobby come teatro, chitarra, palestra, nuoto, immersioni ed escursioni, i giovani fisici si pongono domande sul loro futuro. «Gli sbocchi non sono molti – analizzano preoccupati – e anche se ci piacerebbe crescere in questo campo non crediamo ci darebbe lavoro, se non come ricercatori o insegnanti». 

«Non esiste solo la ricerca universitaria – precisa però la professoressa Antonella Cassarino, del liceo scientifico Majorana di San Giovanni La Punta, referente, insieme a Maria Luisa Lizzio del Convitto Cutelli e alla coordinatrice nazionale Josette Immé, del dipartimento di Fisica e Astronomia. «La nanotecnologia, per esempio, è il futuro di questa disciplina – continua la docente – ed è giusto che i ragazzi approfondiscano questo aspetto». Perché come sottolineano le insegnanti «lo sviluppo dell’uomo dipende dallo sviluppo della Fisica, che risolve problemi pratici di prodotti che entrano nel mercato e in futuro potrebbe servire per le necessità dell’uomo legate all’acqua e all’energia».

Giorgia Lodato

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