Tre nuovi voli, un aumento di quasi il 30 per cento della copertura per Alitalia dalla Sicilia. La novità fa parte del piano industriale per il triennio 2013-2016 della compagnia di bandiera e illustrato dal nuovo amministratore delegato Gabriele Del Torchio eletto ad aprile al posto di Andrea Ragnetti. La low cost di Alitalia, Air One, farà base a Catania, Palermo, Venezia e Pisa. Dall’aeroporto etneo potrebbero così stabilirsi rotte per l’Europa centro-settentrionale, mentre Palermo verrebbe utilizzata come testa di ponte per Barcellona, Francia e Germania.
Air One volerà da e per Catania per le dieci tratte confermate (Bologna, Milano Malpensa, Pisa, Torino, Venezia, Verona in Italia, più Mosca, Kiev, Rostov e San Pietroburgo), mentre è in corso l’ipotesi di coprire anche Amburgo, Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Dusseldorf, Genova, Hannover, Lione, Londra, Marsiglia, Nizza, Parigi Orly, Stoccarda, Tunisi, Vienna e Zurigo. Da Palermo, per ora, l’unica tratta confermata è Venezia. Si vocifera di Amburgo, Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bruxelles, Lione, Napoli, Parigi Orly, Torino come nuove destinazioni.
Secondo i dati diffusi da Alitalia, nei cinque scali siciliani (oltre a Catania e Palermo, Trapani, Lampedusa e Pantelleria) sono transitati 12 milioni di passeggeri, nove milioni per destinazioni nazionali e quasi tre per l’estero. Di questi, quattro milioni hanno viaggiato con la compagnia di bandiera che ha dunque deciso di potenziare i collegamenti dai due capoluoghi – per la felicità del sindaco etneo Enzo Bianco e il governatore siciliano Rosario Crocetta – con Roma Fiumicino e Milano Malpensa, più gli stagionali per gli altri tre scali. Air One, per la quale è prevista anche un cambio di nome e livrea a breve, stabilirà quattro aerei su Catania e due si Palermo.
E Comiso? Dello scalo ragusano, inaugurato in tutta fretta lo scorso 30 maggio ma ancora inutilizzato, nei piani dell’azienda non c’è alcuna traccia. Quasi un mese fa, invece, Ryanair ha annunciato l’inaugurazione di tratte per Bruxelles Charleroi,Londra Stansted e Roma Ciampino. Ma è proprio al guru della low cost più famosa al mondo che Del Torchio lancia la critica più pesante: «Michael O’Leary distrugge posti di lavoro in Italia, altro che portarli», ha dichiarato. Rincarando la dose: «Se alla fine ammazzerà le compagnie aree tradizionali non ci sarà più nessuno che farà il servizio».
[Foto di dantada]
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