Alfredo Castelli: un profilo d’autore

Noto al grande pubblico sopratutto grazie al suo personaggio più famoso, ovvero Martin Mystère, il detective dell’impossibile, Alfredo Castelli, nato a Milano il 26 Giugno 1947, appassionato esperto di fumetti, cultore del mistero e studioso onnivoro, è tra i più importanti sceneggiatori di fumetti in Italia.

Le biografie ne attestano il debutto nel mondo dei fumetti all’anno 1965 quando fu pubblicato, in appendice a Diabolik, un fumetto da lui scritto e disegnato intitolato Scheletrino. L’anno successivo fu tra i creatori della prima fanzine italiana «Comics Club 104», inoltre iniziò una serie di collaborazioni con alcune case editrici (Universo, Edizioni Alpe, Mondadori, Astorina) che lo portarono a occuparsi di serie come Rocky Rider, Pedrito el drito, Cucciolo e Tiramolla, Topolino e Diabolik.

Al 1969 risale la creazione della rivista di fumetti «Horror», diretta assieme a Pier Carpi, e della strip horror-comica Zio Boris. Nel 1972 entrò a far parte della redazione del «Corriere dei ragazzi» scrivendo i testi, oltre che della continuazione di Zio Boris, di serie a fumetti quali Otto Kruntz, L’Ombra, e Gli aristocratici. Quest’ultima serie in particolare narrava le imprese d’una banda di ladri gentiluomini, eterogenea per provenienza e cultura, apprezzata da pubblico e critica, tanto riuscita ed originale che, disegnata dall’ottimo Ferdinando Tacconi, fu poi pubblicata anche all’estero. Negli anni ’70 collabora a varie riviste italiane e non come le francesi «Pif», «Bazaar» e «Scop», la tedesca «Zack» e «Il Giornalino» e «Supergulp». In particolare per la rivista delle Edizioni Paoline creò le serie Mister Charade, disegnata da Renato Polese, Gli Astrostoppisti, Chico e Basco, mentre «Supergulp» ospitò le storie di Allan Quatermain, esploratore del mistero considerato l’antesignano del detective dell’Impossibile.

Dal 1976 fa parte della redazione della Sergio Bonelli Editore curando le sceneggiature di Zagor e MisterNo, e scrivendo i testi di graphic-novel come L’uomo delle nevi, disegnato da Milo Manara, e L’uomo di Chicago, disegnato da Giancarlo Alessandrini, per la collana dell’editore milanese «Un Uomo un’Avventura». Sempre per la Bonelli creò infine nel 1982 assieme al disegnatore Giancarlo Alessandrini la serie Martin Mystère, il detective dell’Impossibile. Castelli introdusse alla Bonelli, quindi nel fumetto italiano seriale, un nuovo modo di costruire le sceneggiature e di raccontare, fatto di descrizioni minute e frutto di accurata documentazione, dedicando molta cura anche alla caratterizzazione psicologica dei personaggi principali come dei comprimari. La tipica prolissità dei sui personaggi è comunque figlia dell’influenza della ligne-claire, la scuola del fumetto franco-belga, e sopratutto di un autore come Edgar P. Jacobs, il creatore di Blake & Mortimer. Negli anni Castelli oltre ad occuparsi delle sceneggiature di Martin Mystère, tra serie regolare, racconti brevi ed albi speciali, a centinaia, ha prestato di tanto in tanto la propria opera ad altri personaggi della Sergio Bonelli Editore come Ken Parker, Dylan Dog e Nathan Never, oltre a svolgere attività di ricerca e divulgazione sul linguaggio e la storia del fumetto, ultima sua fatica in tal senso l’ottimo Apettando Yellow Kid-Il fumetto prima dell’industria del fumetto, vincitore del Premio Franco Fossati 2004 – Critica e saggistica sul fumetto.

Venerdì 4 Marzo, Alfredo Castelli ha tenuto una lezione per gli studenti della Facoltà di Lingue che partecipano al progetto dei Medialab, aperta a tutti gli appassionati.

L’iniziativa, promossa dalla Facoltà e dalla Fondazione Montalbano, prevede anche l’inaugurazione della mostra “Il mondo di Martin Mystère”, che resterà aperta nei locali del Monastero dei Benedettini fino al 18 marzo prossimo, e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18.

 

Giovanni Marchese

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