Alfano indagato per trasferimento prefetto di Enna Aveva avviato iter di commissariamento della Kore

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Roma. Al centro dell’indagine il trasferimento del prefetto di Enna, Fernando Guida, a Isernia. Decisione presa il 23 dicembre. Guida è il prefetto che ha avviato l’iter di commissariamento della fondazione Kore, che gestisce l’ateneo privato siciliano. 

Insieme ad Alfano sono indagati anche il viceministro Filippo Bubbico e il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli, il presidente dell’università Kore di Enna, Cataldo Salerno. Nell’avviso notificato agli indagati, si legge che la Procura «ha trasmesso il procedimento sopra indicato al competente Collegio per i reati ministeriali, al quale i suddetti possono presentare memorie o chiedere di essere ascoltati». Il provvedimento è firmato dal sostituto procuratore Roberto Felici e dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. 

Pronta la replica di Alfano: «La vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti. Il trasferimento del prefetto di Enna – ha spiegato – è avvenuto in via del tutto ordinaria insieme a tanti altri, senza avere ricevuto sollecitazione o pressione alcuna, e con la piena condivisione dell’interessato, come da nostra prassi ove possibile; l’avvio della procedura di commissariamento della Fondazione da parte del prefetto era già avvenuta con la piena consapevolezza e input da parte mia e da parte degli uffici da me guidati; il vice prefetto vicario, durante la sua reggenza, ha ovviamente provveduto a completare l’opera e, infatti, il commissariamento è stato effettuato il 30 gennaio; il viceprefetto è stato da me personalmente stimolato proprio in questa direzione nel corso di una riunione con i prefetti della Sicilia e, successivamente, sono intervenuti anche i miei uffici; i contro interessati hanno già presentato ricorso al Tar Sicilia avverso il commissariamento che io ho disposto; il nuovo prefetto di Enna si è già insediato; il vecchio prefetto di Enna è già in servizio da oltre un mese a Isernia».

L’iter di commissariamento della fondazione Kore, che gestisce l’omonimo ateneo privato, parte il 28 ottobre su input del prefetto Guida, quando la stessa fondazione chiede alla prefettura, come vuole la legge, l’autorizzazione per la modifica del suo statuto. Scattano gli accertamenti che porteranno, circa un mese fa, a commissariare l’ente. Per la Prefettura di Enna la fondazione Kore è poco più che una scatola vuota, con una situazione patrimoniale deficitaria e non sufficiente per perseguire la missione contenuta nel suo statuto, cioè il sostegno dell’università. Ma la bocciatura non riguarda solo le capacità future, ma affonda negli anni passati. Parlando della proposta di modifica allo statuto avanzata dalla stessa fondazione, la Prefettura definisce gli scopi indicati uguali a quelli contenuti nello statuto originario, quello del 2004, «per il conseguimento dei quali, ad oggi, non risulta dimostrata alcuna attività concreta». A mettere la firma sull’atto finale è la viceprefetta vicaria Tania Giallongo. Eppure Cataldo Salerno, oggi tra gli indagati, precisava: «Questo provvedimento è stato scritto tre mesi fa dall’ex prefetto ed è rimasto immutato». E invitava a riflettere sul perché Guida fosse stato «improvvisamente trasferito nella più piccola provincia italiana». 

Nei mesi scorsi a difendere l’ex prefetto di Enna era stato anche Sergio Lari, procuratore generale della corte d’appello di Caltanissetta. «Il suo trasferimento è stato uno sfregio al tessuto vivo di questo territorio». Che aveva anche parlato di un’azione eversiva per bloccare le indagini della locale Procura. Il ministro Alfano, nella sua replica, torna su questo aspetto della vicenda: «Il Procuratore di Enna, che è andato in pensione – ha detto – aveva polemizzato con me per il trasferimento del prefetto proprio alla vigilia del suo meritato riposo. Se avesse avuto la pazienza di aspettare i tempi dell’iter amministrativo di esclusiva competenza della prefettura, avrebbe visto la conclusione da lui desiderata».

Alla guida della fondazione Kore adesso ci sono tre commissari, per un periodo di sei mesi, prorogabili. Si tratta del prefetto Francesca Adelaide Garufi e dei professori Carlo Colapietro e Angelo Paletta.

Salvo Catalano

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