«L’Italia ha promosso questa conferenza perché vuole offrire un contributo, nel quadro delle Nazioni, al processo di stabilizzazione della Libia». In una Palermo blindata è arrivato oggi pomeriggio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione della Conferenza internazionale sulla Libia. «Saranno qui presenti i principali protagonisti dello scenario libico – ha detto il premier al suo arrivo – Tutto questo perché cessino gli scontri armati e la Libia sia avviata ad un percorso di stabilizzazione».
Un appuntamento, però, che rischia di trasformarsi in un flop per via dell’assenza dei big tra le delegazioni di trenta Paesi e dei principali organismi internazionali. Dalla Russia, ad esempio, non verrà il presidente Vladimir Putin che sarà rappresentato dal premier Dimitri Medvedev e dal viceministro degli Esteri Mikhail Bogdanov. Mentre dagli Stati Uniti è atteso il consigliere speciale del Dipartimento di Stato per il Medioriente, David Satterfield. Non ci sarà anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, al suo posto il sottosegretario agli Esteri Niels Annen.
Confermata, invece, la presenza del generale libico Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica mentre il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi torna sul suolo italiano per la prima volta da quattro anni a questa parte. L’ultima volta che Sisi era venuto in Italia era stato nel novembre 2014 per un incontro con l’allora premier Matteo Renzi, due anni prima della crisi diplomatica innescata dall’uccisione di Giulio Regeni. Dopo aver partecipato al Consiglio Affari generali dell’Ue, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha lasciato Bruxelles ed è in volo verso Palermo dove si tiene la Conferenza sulla Libia.
«Dall’ottobre scorso, quando in Libia si è creata una situazione di forte instabilità, l’Italia ha seguito in prima linea gli sviluppi degli scontri – affermano i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Esteri alla Camera – Siamo convinti che la Conferenza di oggi e domani sia di fondamentale importanza per portare al dialogo tutti i soggetti libici e superare le tensioni. Riconosciamo al presidente Conte il merito di essersi impegnato, pur in una situazione che rimane delicata, per portare Haftar e al-Sarraj a un compromesso necessario per ristabilire la pace nel Paese nordafricano. Riteniamo positiva e lungimirante l’azione diplomatica di questo governo che punta a mettere al centro di ogni possibile confronto la Libia e gli interessi del suo popolo, al di là di giochi politici internazionali che nel corso dei decenni hanno fatto solo male agli equilibri del Mediterraneo».
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