Dopo aver riposto i libri negli zaini, i ragazzi del Cutelli si sono armati di pittura, pennelli e rulli per dare un tocco di colore alle loro classi. Nessuna contestazione o “scatto di follia” artistica. L’operazione rientra in un progetto di Legambiente e del ministero della Pubblica Istruzione, accolto in maniera positiva dal dirigente scolastico del Liceo Cutelli di Catania, Rosetta Camilleri e dal Consiglio d’istituto.
Dopo “mani pulite”, l’Italia si accorge che da pulire ci sono anche i fatiscenti istituti scolastici italiani. “Non ti scordare di me. Operazione Scuole Pulite” è questo il nome dell’iniziativa di Legambiente e del Ministero. Il progetto, lanciato a livello nazionale, è stato presentato a Catania venerdì 23 marzo nel corso di una conferenza stampa presso l’Istituto Comprensivo Amerigo Vespucci.
In quell’occasione è stato presentato anche un dossier di Legambiente Sicilia “Ecosistema Scuola 2007”, rapporto annuale sull’edilizia e sui servizi scolastici. Un’indagine dettagliata sulla qualità, la vivibilità e la sicurezza nelle scuole dei 103 capoluoghi di provincia italiani.
Sabato 24 marzo il Cutelli ha messo a disposizione dei ragazzi che hanno aderito all’iniziativa secchi di vernice di ogni colore: blu, rosso, arancione, bianco, azzurro. Blu e arancione i colori più utilizzati. Voglia latente di più serenità e allegria in classe?
Non tutti gli insegnanti hanno però dato il loro parere positivo e hanno scelto di continuare a far regolarmente lezione. E’ merito di quegli insegnanti più “avanguardisti” se una buona parte di studenti ha potuto “saltare la scuola” per rendere personalizzata la propria classe. Loro la scelta dei soggetti, come i colori utilizzati. Motivo ricorrente sulle pareti sono le macchie fatte con le loro mani ancora sporche di pittura e poggiate sui muri a lavoro ultimato come fossero la loro firma.
Giacomo e Federica, trovati a studiare solitari in una classe durante la nostra perlustrazione (i compagni di classe probabilmente sono in gita scolastica), ci raccontano la loro esperienza: «Adesso sentiamo la classe più nostra. Quel sabato ci siamo sentiti più uniti e poi è stato divertente perché era una cosa particolare. Il tema lo abbiamo scelto insieme, anche se durante i lavori un paio di problemini sono sorti perché c’era sempre chi la pensava diversamente».
Un caso a parte è quello della II N che ha aderito all’iniziativa andando contro il parere della loro insegnante che ha protestato in presidenza. A breve i “disobbedienti” sapranno quale procedimento disciplinare sarà scelto per la loro bravata. A loro discolpa gli alunni ci hanno riferito che c’è stato un equivoco: credevano di essere autorizzati come le altre classi ad impugnare i rulli, invece il consiglio glielo aveva vietato. Adesso temono una sospensione. Nell’attesa del verdetto una cosa è certa: dovranno ritinteggiare di bianco l’aula a loro spese.
La Preside, prima di condurci per le classi, ci ha rivelato in maniera scherzosa che alcune tonalità scelte «sono dei pugni negli occhi, ma se piacciono agli studenti…».
In verità gli studenti gradiscono ogni cosa che li aiuti a superare indenni i cinque anni della scuole superiore. Indenni sia mentalmente che fisicamente. Un ambiente colorato dà senza dubbio una mano a concentrarsi, rilassarsi, essere più creativi e produttivi. Non guasterebbe tuttavia che il Ministero, le Regioni e gli Enti locali si impegnassero seriamente a stanziare dei fondi per rendere gli edifici scolastici più moderni, adeguarli a norma di legge e farne delle strutture più vivibili.
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