Acireale, alluvione e allagamenti nella notte Disperso un 53enne travolto dal torrente

Non c’è pioggia senza allagamenti nel Catanese. Ne sono ormai convinti i cittadini di Acireale che da ieri sera hanno assistito a quella che è stata subito definita una bomba d’acqua sulla fascia jonica della Sicilia. Una violenta precipitazione che ha fatto esplodere i tombini, ha reso impraticabili alcune strade e soprattutto ha fatto straripare il torrente Platani, a Capo Mulini, frazione acese, travolgendo un uomo, Giuseppe Castro, 53 anni, che risulta ancora disperso. Carabinieri, vigili del fuoco e polizia lo cercano da ieri notte. Sommozzatori da Catania e Palermo, elicotteri e un equipaggio di specialisti nautici setacciano la zona, finora senza fortuna.

La pioggia comincia ieri intorno alle 18. Nel giro di qualche ora alcune strade di Acireale, come via Cristoforo Colombo, sono già allagate. I cittadini, esasperati, lamentano il ripetersi degli stessi problemi a ogni nuova pioggia e contano i tombini scoperchiati dalla violenza dell’acqua. A sera inoltrata, arriva la notizia di due auto travolte nella zona di Capo Mulini, vicino al torrente Platani, che scorre parallelo a via Anzalone – dove a tratti coincidono, aumentando la pericolosità della zona – e sfocia vicino al porticciolo di Capomulini. A bordo dei due mezzi sommersi ci sono due coppie di giovani, presto soccorse. Una volta al sicuro, i quattro raccontano di aver visto uno scooter trascinato dall’acqua verso la foce del torrente. A bordo un uomo, forse un giovane, dicono. Dopo il recupero del mezzo e gli accertamenti dei carabinieri etnei e della polizia acese si saprà invece che il disperso è un 53enne dipendente del tribunale etneo.

Il sindaco di Acireale Nino Garozzo e l’assessore alla Protezione civile Nino Sorace raggiungono i soccorritori sul luogo dell’incidente. Non senza polemiche da parte dei cittadini, che si chiedono come mai l’amministrazione comunale non preveda per tempo lavori di adeguamento delle strade e pulizia dei canali per evitare continui allagamenti e danni. Al palazzo di giustizia di Catania, luogo di lavoro del disperso, intanto, il procuratore capo Giovanni Salvi decide di aprire un inchiesta conoscitiva affidata al sostituto procuratore Agata Consoli. Nella mattinata prosegue la ricerca dell’uomo, mentre i vigili del fuoco etnei non hanno registrato altri danni a cose o persone.

[Foto dei Vigili del fuoco di Catania]

Redazione

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