A19, scorciatoia dei Cinque stelle pronta il 31 luglio Sindaco Caltavuturo: «Non credo ai tempi dell’Anas»

La pavimentazione è stata ultimata. Mancano dissuasori, guardrail, strisce e due semafori. Dopo di ché la regia trazzera di Caltavuturo diventerà la prima alternativa per gli automobilisti dopo la chiusura di un tratto dell’autostrada Palermo-Catania. Merito del Comune di Caltavuturo che ha fatto realizzare il progetto e della donazione da 300mila euro da parte dei deputati regionali del Movimento cinque stelle. L’inaugurazione è prevista per la mattina del 31 luglio. «Non stiamo invitando nessuno, ci sarà solo chi si è adoperato a realizzare la strada», sottolinea il sindaco del piccolo Comune del Palermitano, Domenico Giannopolo. Lunga circa un chilometro, permetterà a chi è diretto a Catania da Palermo di uscire al casello di Scillato e rientrare a Tremonzelli. Percorso inverso per chi viaggia in direzione opposta. Secondo chi l’ha progettata permetterà di abbattere di circa 40 minuti i tempi di percorrenza tra le due principali città siciliane. Attualmente infatti, l’unica strada percorribile è quella che si arrampica sulle Madonie. 

La trazzera – ora pavimentata con uno strato di tout-venant, conglomerato bituminoso fatto da filler, sabbia e pietrisco – è stata bocciata dal commissario straordinario nominato dal governo per superare l’emergenza, Marco Guardabassi, e dall’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, che ne hanno denunciato la pericolosità. Accuse che il sindaco Giannopolo rimanda al mittente. «Abbiamo preso le giuste contromisure – sottolinea – con i materiali giusti, con il guardrail lungo tutto il percorso e le necessarie limitazioni». L’arteria sarà infatti inibita al transito dei mezzi a due ruote e di quelli superiori alle 3,5 tonnellate. Inoltre dovrà essere rispettato il limite di 20 chilometri orari, visto che la pendenza media è del 15 per cento, con punte del 25 per cento. Sul rischio che gli automobilisti non rispettino questi paletti, il primo cittadino di Caltavuturo precisa: «Tutte le strade hanno dei limiti di velocità, il rischio è insito nel comportamento sconsiderato dell’automobilista, ma le caratteristiche della strada indurranno chi la percorre al massimo della prudenza».

Il progetto è costato 360mila euro, di cui 300mila sono stati finanziati dal taglio degli stipendi da parte dei deputati regionali del Movimento cinque stelle. Gli altri 60mila vanno trovati attraverso donazioni. «Finora ne abbiamo raccolti 5mila – precisa Giannopolo – ma altri 15mila arriveranno dalle sponsorizzazioni di Mediolanum, Enel green power e alcune banche del credito cooperativo, il Comune metterà altri 5mila euro». Per centrare l’obiettivo lunedì sera ci sarà un concerto a Caltavuturo con la partecipazione di numerosi artisti siciliani. Intanto esultano i Cinquestelle: «Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto, in appena 30 giorni abbiamo realizzato quello che il governo regionale non è riuscito a fare in tre mesi, ovvero costruire un’alternativa per raggiungere in tempi brevi l’autostrada A19».

Intanto oggi il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in visita a Catania, ha confermato la data d’inizio dei lavori per la realizzazione della bretella, secondo i progetti dell’Anas. «Penso che i primi di agosto riusciremo a consegnare i lavori. Nello stesso tempo abbiamo potenziato con la Regione il servizio ferroviario. Adesso sono più di centomila le persone che hanno già preso il treno Palermo-Catania. Dobbiamo recuperare un gap di decine di anni – ha sottolineato Delrio – però la determinazione con cui lo stiamo facendo in questi ultimi tempi e in sinergia completa tra Stato, Regione e Comuni mi pare siano segni molto positivi. Lavoriamo tutti i giorni e non si recupera un ritardo di 30 anni in poche settimane». Secondo il cronoprogramma approvato, la bretella che unirà gli svincoli di Scillato e Tremonzelli dovrebbe essere pronta a dicembre, mentre contemporaneamente si procederà alla messa in sicurezza della vicina Provinciale e all’abbattimento del pilone colpito dalla frana. 

Ma il sindaco di Caltavuturo non si fida. «Secondo me inizieranno i primi di settembre e finiranno a febbraio a marzo, sono pronto a scommetterci sopra». A destare preoccupazione sono due aspetti. «I progetti sono tre – spiega – ci sarà un momento in cui sarà impossibile portare avanti i lavori contemporaneamente, la demolizione della carreggiata impedirà di lavorare sotto i piloni. E l’adeguamento della strada provinciale 24 incrocerà la realizzazione della rampa di immissione all’autostrada. Il tutto possibilmente con tre ditte diverse che insisteranno nello stesso punto». Il Comune di Caltavuturo è stato l’unico soggetto a dare parere negativo in sede di conferenza di servizi al progetto presentato da Guardabassi.  «E non ci smuoviamo da quel parere – puntualizza – la rampa è superflua, bisognava da subito mettere in sicurezza l’altra carreggiata, salvarla e demolire solo la prima. Invece ci sono stati troppi tempi morti perché la vicenda è stata sottovalutata: la frana è iniziata il 28 marzo, il pilone è stato colpito il 10 aprile, lo stato d’emergenza è del 18 maggio, l’ordinanza di affidamento a Guardabassi del 9 giugno. In una regione decente tutto questo si sarebbe fatto in una settimana».

Salvo Catalano

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