A Torino non c’è il mare

E dire che me lo avevano detto: “Torino è circondata dalle Alpi, è attraversata dal Po e da qualche affluente, ci sono dei parchi abbastanza grandi e c’è la Mole”.

“E il mare?”

“No, non c’è!”

Ora che vivo qui, ne sono sicuro, il mare in effetti non c’è modo di trovarlo. È perfettamente inutile piazzarsi sul tram 4 da capolinea a capolinea con la speranza di vedere un ombrellone, di sentire l’odore dell’abbronzante, ascoltare il fragore delle onde, infatti qui non c’è  nulla di tutto ciò.

Eppure oggi ho voglia di stare in spiaggia, di guardare l’impronta del mio piede sulla sabbia, vorrei sentire l’acqua gelida attivare la mia circolazione periferica, vorrei respirare l’odore di salmastro.

Qui ci sono altri odori, le impronte al massimo le lascio su una merda di un cane nano e peloso di uno stronzo qualsiasi, e l’unica circolazione periferica con cui ho a che fare è quella a cui devo stare attento quando esco di casa, qui a Mirafiori Sud.

 

Si perché anche a  Torino ho scelto di abitare al sud, tanto per mantenere un contatto, o forse ci sono capitato solo per caso.

A Torino non c’è il mare ma io con me ho 2 costumi da bagno, non si sa mai.

 

Ma perché a Torino non c’è il mare? Il pianeta Terra non è per la maggior parte coperto da mari? E qui a Torino hanno avuto la pretesa di costruire una città senza la minima prospettiva marinara? Si.

I piemontesi sono gente strana, hanno una grande città e si accontentano di un fiume sporco? Non hanno capito nulla.

Se io fossi uno importante farei di tutto per portare il mare a Torino, magari farei firmare una petizione, con tanti gazebo che all’occorrenza fungerebbero da magnifici ombrelloni!

 

Se fossi una divinità tirerei indietro un po’ la Liguria, e il gioco sarebbe fatto. Ma sono umano, troppo umano, e soffro la mancanza, una malinconia salina e aspra, delirante e vana. Perché al mare si può sempre andare.

Ma c’è una distanza da colmare. E le distanze per essere percorse richiedono sforzo, fatica e spreco di tempo. 

 

Il mare che mi manca, poi, non è quello ligure, suggestivo non c’è dubbio, ma un’altra cosa, differente, rispetto al mio mare. E a questo punto dovrei accorciare l’Italia, togliere lo stivale e tornare a casa. Ma sono umano, troppo umano.

Il mare lo vedrò fra qualche settimana, la spiaggia mi attenderà, e io ci andrò, forse e perché no?

 

E alla fine? Torino rimane la città della Mole, circondata dalle splendide Alpi, con quella veduta sul Cervino che toglie il fiato, con quelle piazze enormi, oceaniche, ordinate. E il mare? No, non c’è, non si può.

 

Gianni Raniolo

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